Fa sempre male vedere storie, strade che si dividono. Specialmente quando si tratta di Valori; e per di più, di Valori che riguardano la Resistenza, cui molto dobbiamo della nostra Repubblica.
Fatto sta che nei mesi scorsi s’è aperta una querelle infinita per via del commissariamento dell’Anpi di Reggio Calabria. L’ex gruppo dirigente ha deciso, in questi giorni, di darvi termine staccandosi dall’Anpi, che continua, ovviamente, la propria blasonatissima esistenza).
Nasce così un nuovo gruppo «di partigiani e antifascisti», denominato venticinque aprile Ampa (Associazione meridionale di partigiani e antifascisti). Un gruppo, fanno sapere i promotori, «che avrà a Reggio Calabria la sede centrale e opererà su tutto il territorio meridionale, Sardegna compresa». Duplice lo scopo di fondo: «recuperare e raccontare ai cittadini, e soprattutto ai giovani, la storia di donne e uomini antifascisti e partigiani nati nelle regioni meridionali», pezzo di Storia decisamente trascurato. E «stimolare e organizzare iniziative al fine di dare concretezza ed applicazione al dettato Costituzionale».
Per attuare appieno gli scopi che si prefigge, venticinque aprile Ampa lancia un appello «a tutte le donne ed a tutti gli uomini che si riconoscono nei valori fondamentali della nostra Costituzione». Così come a insegnanti, giornalisti, rappresentanti istituzionali e sindaci in particolare.