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Acqualadroni, un villaggio dimenticato: un appello per salvarlo

«Acqualadroni, o Acqualadrone o Acquarone (in dialetto Messinese Aquaruni), è un villaggio del Comune di Messina, situato dalla parte tirrenica a circa 20 chilometri dal centro cittadino. Localizzato nella fascia costiera adiacente alla baia tra Spartà e Santo Saba da un lato, e dall’altro adiacente alla finissima sabbia di Casa Bianca, è un antico borgo di pescatori.

Questo paese ha una valenza storica molto importante. Per la conformazione della sua costa, veniva utilizzato dai corsari barbareschi e dagli ottomani, ai tempi delle incursioni turche, tra il XVI secolo e il XVII secolo, per sbarcare e rimanere in incognito. Da lì, risalendo il torrente dei Corsari che da loro ha preso il nome, gli incursori si muovevano per poi saccheggiare i villaggi a nord della città e la stessa Messina assalendola di sorpresa alle spalle.

Il mare antistante il paese di Acqualadroni, è un ricovero di reperti archeologici importanti. Ultimo ritrovamento di una certa importanza è il rostro romano di una nave da guerra, che oggi è esposto al Museo Regionale di Messina.

Essendo stato scelto dai Corsari nei tempi passati, Acqualadroni ha le caratteristiche per diventare un vero porticciolo turistico, fornendo dei servizi non meno importanti di quelli che esistono già in altre zone costiere messinesi.

Acqualadroni non ha tanti abitanti, sono esattamente circa 220, così come dicono i dati rilevati nel 2001. Ma è piena di case e condomini che fungono da residenze estive, per i villeggianti messinesi, circa 2500 persone. Da molti anni questo paese è stato trascurato dall’Amministrazione e dalle autorità competenti. Consideriamo che circa 20 anni fa, Acqualadroni era servito da 2 bar, 2 alimentari, 2 pizzerie, due lidi ed un tabacchino, che adesso non ci sono più perché il paese non è frequentato come prima, a causa dei disagi creatisi negli anni.

Un Comitato spontaneo di residenti affezionati al paese, chiamato “Salvare Acqualadroni“, ha cercato con tutte le proprie disponibilità e le proprie conoscenze di far evolvere questo incantevole sito, ma soprattutto di interessare le autorità competenti ed il  Comune di Messina per risolvere le problematiche esistenti. Un’importante operazione da fare per proteggere questo paese dal mare è la messa in sicurezza della costa antistante alle case, con il ripristino dei massi già esistenti, ormai insabbiati o letteramente inutili al proprio utilizzo. Tale bonifica può essere migliorata introducendo delle barriere frangiflutti ai massi già esistenti a protezione della costa, ridando ad Acqualadroni la sua meravigliosa sabbia.

Bisogna, inoltre, mettere in sicurezza la montagna che costeggia l’unica strada d’accesso che dalla S.S. 113 collega il paese sino ad arrivare a Capo Rosocolmo. Basterebbe inserire la rete metallica in acciaio per evitare che massi e detriti possano arrivare giù lungo il percorso stradale, come è capitato frequentemente.

Serve anche il ripristino e l’opera di asfalto della strada che a tutt’oggi porta a Capo Rasocolmo in direzione ovest di Acqualadroni, preda continua dei campeggiatori che con le loro roulotte trovano terreno fertile per i loro accampamenti. Fondamentale è, inoltre, il ripristino delle uniche piazzette che fanno parte di questo bellissimo paese isolato dal mondo. Sarebbe, poi, di grade effetto allargare la strada verso il mare, realizzando un marciapiede che possa fungere anche da passeggiata per chi volesse fare due passi nel proprio lungomare. Così come è auspicabile la possibilità di un’altra apertura stradale per percorrere il paese in tranquillità, senza avere la paura di poter restare intrappolati ad imbuto come è successo tantissime volte.

Il ripristino, almeno nel periodo estivo, di un servizio di Guardia medica garantirebbe a residenti e villeggianti maggiore tranquillità.».

La lettera è dell’ex consigliere della V circoscrizione Marcello Cannistraci che scrive all’amministrazione comunale per accendere i riflettori sul villaggio della zona nord della città.

«Per ridare vita a tutto ciò che ho elencato, bisognerebbe accedere a grossi fondi Regionali che possano determinare il ripristino e l’eventuale strutturazione di un paese rinnovato in tutto e per tutto. Chiedo perciò alla nuova amministrazione, al Sindaco Cateno DeLuca e all’Assessorato competente l’interessamento diretto di questo piccolo ma bellissimo paese».