Dopo mesi di abbandono negli scantinati della scuola Enzo Drago e tutte le polemiche che ne sono scaturite (vedi articoli correlati), l’archivio storico comunale non solo ha una nuova casa, il Palacultura, ma anche una persona che se ne occuperà direttamente.
Il sindaco Giuseppe Buzzanca, con propria determina ha nominato esperto a titolo gratuito Giovanni Molonia, chiamato a fornire una consulenza sulle attività di riordino e catalogazione dei fondi archivistici e documentali conservati nell'Archivio Storico Comunale.
L'Archivio storico nato il 29 marzo 1935 e subito affidato a Nitto Scaglione, fu creato per raccogliere, reperire e divulgare le memorie storiche del Comune di Messina. L’Archivio dalle 551 opere del 1952, è passato alla fine del 1960 a 2369 catalogazioni, ed oggi conserva migliaia di volumi riguardanti la città, con copie risalenti al cinquecento e seicento; una interessante emeroteca con oltre 1600 testate; alcuni giornali risalenti al 1815, una importante collezione di antiche stampe con oltre 420 esemplari, foto e cartoline d’epoca. Ha un patrimonio librario di 12.200 volumi, di cui 167 manoscritti, 14 Cinquecentine, 3260 Stampe.
Al momento dell’istituzione si trattò di un semplice atto di fede, e non solo perché il compito che al nuovo ufficio spettava era immane, ma anche perché la guerra incombeva minacciosa. I bombardamenti del 1940 – 1943 non trovarono molto da distruggere, ma quel poco che c’era fu disperso. Il primo direttore, Nitto Scaglione, prese con amore l’impegno di cercare e raccogliere quanto era possibile, seguito con la stessa passione dal 1951 da Pietro Bruno, poi negli anni settanta, da Maria Canto. Il direttore Bruno, in una nota pubblicata nel 1961, ricordò la funzione e l’importanza dell’ufficio di via Catania per la raccolta di atti e testimonianze della vita cittadina. Per farlo utilizzò, tra l'altro, il racconto apparso su Le Temps di Parigi, del giornalista Jean Carrère, venuto a Messina all'indomani del terremoto del 28 dicembre 1908.