Uno squalo bianco nel golfo di Patti? A segnalarlo un pescatore della zona, che lo ha riportato al noto biologo milazzese Carmelo Isgrò, fondatore del Museo del Mare di Milazzo.
Secondo il biologo potrebbe trattarsi di un esemplare di “Carcharodon carcharias” di circa quattro o cinque metri di lunghezza. Coadiuvato da Francesco Tiralongo, ricercatore universitario e presidente dell’Ente Fauna Marina Mediterranea, Carmelo Isgrò è intervenuto per chiarire la vicenda.
«Personalmente -ha spiegato Isgrò- ritengo che si tratti veramente di uno squalo bianco. Intanto perchè, nonostante il suo avvistamento sia un evento poco frequente, è comunque una specie presente nei nostri mari e soprattutto perchè le risposte alle domande poste al pescatore non lasciano spazio a dubbi, facendo escudere altre specie. La guardia costiera e le autorità competenti sono state informate dell’accaduto».
«Ricordiamoci -ha aggiunto il biologo- che non è lo squalo il più pericoloso dei predatori del mare (come ci vuol fare credere il Cinema e la TV) ma l’uomo, che ogni anno uccide milioni di questi preziosi ed antichissimi animali. Secondo una stima pubblicata nell’ottobre 2006 sulla rivista Ecology Letters, ogni anno fino a 73 milioni di squali vengono uccisi durante battute di pesca».
Gli squali, ha proseguito Isgrò, sono anche soggetti a pratiche di pesca che li lasciano agonizzanti e in balia di altri predatori del mare: «Vengono spesso uccisi anche per preparare la “zuppa di pinne di squalo” -ha spiegato- una famosa pietanza cinese, la cui preparazione richiede l’asportazione delle pinne. Questa procedura viene attuata tramite l’utilizzo di una lama arroventata sull’animale ancora vivo che poi viene gettato a mare privo delle pinne che, costretto all’immobilità, muore presto per asfissia o mangiato vivo dai predatori. In definitiva non dobbiamo essere noi ad avere paura degli squali ma loro di noi, infatti è molto più probabile che uno squalo venga ucciso da un uomo che non il contrario».
(FOTO DI REPERTORIO).