Continuano i “Focus sulla Falce” organizzati dalle associazioni e movimenti che da anni sollecitano il recupero della Zona Falcata e che, malgrado i segnali non incoraggianti, continuano a confidare nella reale volontà degli attori politici ed istituzionali di portare avanti il . “Patto per la Falce”.
Dopo il Focus d’approfondimento sull’ipotesi di realizzare un grandioso acquario nell’area Eurobunker, alla presenza degli esponenti del Movimento Vento dello Stretto, del Network ZDA – Zona d'Arte Zona Falcata, delle associazioni Fare Verde Messina Onlus e Atreju – La compagnia degli studenti, del Movimento #diventeràbellissima, si è svolta la presentazione del progetto dell’Arch. Pasquale Pollara: "Ricomposizioni urbane. La Zona Falcata, frammento irrisolto della Città di Messina".
Il progetto ambisce a ritrovare una coesione tra le diverse nature della Zona Falcata, riconfigurando un luogo che già “luogo” era ma i cui caratteri sono stati perduti nel tempo.
L'interessante presentazione è stata seguita da un dibattito, durante il quale gli esponenti delle associazioni presenti hanno avuto modo di sviscerare tutti gli aspetti programmatici e le ricadute economiche e culturali del progetto.
L'idea rappresentata dall'arch. Pasquale Pollara presenta non pochi punti di interesse – affermano il consigliere comunale Piero Adamo, la responsabile di ZdA, Marina Trimarchi, il presidente di Vento dello Stretto, Ferdinando Croce, ed il dirigente di Fare Verde, Francesco Rizzo – dal Forte San Salvatore, pur preservando e mantenendo la presenza del quartiere militare con le sue ricadute positive, si snoda un lungomare che ridisegna la costa attraverso un percorso pedonale in legno; ai piedi della Torre della Lanterna si sviluppa un centro culturale il cui parterre mette in comunicazione la Lanterna e l’Istituto Talassografico, ed infine tra i ruderi della Real Cittadella si realizza un parco archeologico: il progetto prevede di recuperare alcuni bastioni ancora utilizzabili, e lo scavo diventa l’operazione più importante perché consente di riconquistare la forma “primitiva” e dà luogo ai nuovi spazi espositivi in cui i ruderi fanno mostra di sé stessi.
L'idea è stata ritenuta molto interessante dalle associazioni presenti, che da anni immaginano lo sviluppo futuro della Zona Falcata come improntato alla declinazione di concetti quali l’arte, la cultura, e la bellezza, ritenuti il miglior volano, peraltro ecosostenibile, ai fini della riqualificazione della zona.
Siamo entusiasti – concludono Adamo, Croce, Rizzo e Trimarchi – dell’idea proposta, perché mette in rete i “tesori della Falce”, preservando comunque le attività di cantieristica e la base della Marina Militare. Mettere in risalto l'identità storica della Falce, in una visione di insieme che ne esalta l'incomparabile bellezza è il punto di partenza migliore per innescare la riqualificazione tanto auspicata e che oggi sembra essere entrata nei programmi delle Istituzioni. Non ci stancheremo mai di dire e ribadire che Messina è nata nella Falce e dalla Falce può risorgere”.
Durante i prossimi appuntamenti del "Focus sulla Falce" verranno divulgate e discusse altre idee progettuali, al fine di creare un progetto condiviso per la riqualificazione della Zona Falcata.