Se Totò Cuffaro rilancia la Dc chiamando a raccolta il centro e ribadendo che non vuole (e del resto non può) candidarsi, c’è in preparazione un altro ritorno ed anche in questo caso è un ex governatore. Nasce in queste ore infatti un “patto federativo” tra la Lega (che sta registrando rallentamenti nelle zone del Meridione) e l’Mpa, il movimento per le autonomie dell’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo (che nelle scorse settimane è stato assolto dalle accuse nel processo a suo carico).
Il patto federativo è stato annunciato da un comunicato stampa e vedrà insieme la Lega e il gruppo di Idea-Mpa, ovvero gli assessori Roberto Lagalla (Idea) e Codraro (Mpa). Gli autonomisti di Lombardo quindi si preparano a scendere in campo a quasi due anni dalle Regionali, mentre sul fronte del centro-destra si sta cercando di far nascere una “creatura” più moderata che di destra. Frattanto anche Forza Italia sta rinserrando le fila e aumentando i deputati all’Ars. La mossa potrebbe spiazzare tanti, dal momento che gli autonomisti non sono di destra e che, così come la Lega ha fatto per il Nord, hanno sempre puntato sull’autonomia della Regione. L’intesa con la Lega da che parte farà pendere l’ago della bilancia?
“Un patto federativo leale e collaborativo, basato su precisi progetti, idee chiare e programmi possibili, per la crescita della Sicilia, con l’obiettivo di condurla alla pari del resto del Paese” così recita il documento siglato a Roma da Matteo Salvini, segretario federale della Lega per Salvini premier, e Roberto Di Mauro, del Movimento per la Nuova Autonomia e vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana.
Nel documento firmato da Salvini e Di Mauro si elencano le priorità per lo sviluppo della Sicilia.
“Sono pochi e precisi principi, su cui la Lega per Salvini premier e il Movimento per la Nuova Autonomia, lavoreranno da subito, in sinergia e condivisione ad ogni livello istituzionale e territoriale, cooperando nelle scelte e nelle decisioni, condividendone i passaggi, pensando e pianificando insieme la Sicilia di domani” conclude il documento dei leghisti e degli autonomisti.