I sindaci fanno rete ed il Masterplan sta diventando un’occasione per bypassare i limiti evidenti di una Regione che non è stata in grado in 3 anni di creare le Città Metropolitane, lasciando che di “Metropolitano” ci siano solo le chiacchiere…
Tutto è nato con l’autoconvocazione della scorsa settimana a Palazzo dei Leoni e che ha portato i sindaci della Città Metropolitana a prendere in mano le “redini” dei loro destini almeno per quel che riguarda il Masterplan. Dalla nuova riunione di oggi a Palazzo Zanca sono emersi due punti cardine: 1)la Città Metropolitana di Messina sarà rappresentata da una delegazione formata da Accorinti e da 3 sindaci (in rappresentanza delle zone jonica, tirrenica, nebroidea)2) i progetti individuati (una dozzina) da inserire nel Patto per Messina riguardano l’intero territorio provinciale.
Entro mercoledì 23 dicembre le schede saranno trasmesse al governo e con ogni probabilità entro fine mese o al massimo nei primi giorni di gennaio ci sarà l’incontro con il sottosegretario De Vincenti. Stamane erano circa una trentina i rappresentanti dei comuni della provincia, che nei giorni scorsi hanno già fatto la sintesi e condiviso delle proposte relativamente ai territori delle macro aree di cui è composto il territorio provinciale. L’elenco delle opere da sottoporre all’attenzione del governo è quindi frutto di una serie di incontri e di lavoro di sintesi. L’elenco deve comprendere interventi che abbiano il requisito dell’immediata cantierabilità per consentire l’avvio dei cantieri entro il 2016/2017, pertanto con senso di responsabilità gli amministratori hanno valutato solo le opere in grado di essere finanziate.
Ecco l’elenco delle opere individuate
1) Completamento del Porto di Tremestieri;
2) Piattaforma Logistica di Tremestieri;
3) Riqualificazione area Pilone;
4) Riqualificazione Cittadella Fieristica;
5) Interventi di messa in sicurezza e funzionalità rete autostradale e svincoli
6) Interventi di messa in sicurezza della viabilità provinciale;
7) Intervalliva III° Lotto Patti San Piero Patti;
8) Strada Dorsale dei Nebrodi Mistretta/Floresta;
9) Sistema di centraline di monitoraggio e rilevamento Ambientale nell’area dei Comuni ad Elevato Rischio Ambientale;
10) Porto di Santo Stefano di Camastra;
11) Sblocco del cantiere Porto di Sant’Agata di Militello;
12) Progetto di messa in sicurezza del territorio in merito al rischio Idrogeologico.
Entro lunedì sera tutti i dati e le informazioni necessarie saranno trasmesse al Comune che li invierà al governo mercoledì.
“E’ stato importante questo lavoro di sintesi che abbiamo avviato nei giorni scorsi- ha commentato il vicesindaco di Rometta Giuseppe Laface- Dobbiamo iniziare a pensare in modo strategico all’intero territorio. Ad esempio gli interventi per l’asse autostradale nell’elenco interessano l’area da Giardini a Capo d’Orlando. In questo intervento figurano progetti immediatamente cantierabili perché già muniti di progettazione e esecutiva, ovvero gli svincoli di Monforte San Giorgio ed Alì, nonché gli svincoli di Villafranca Tirrena (completamento nei due sensi), Furnari/Portorosa, Capo d’Orlando e Valle Agrò. Rispetto a questi ultimi interventi, non ancora cantierabili, si provvederà a richiedere al CAS di definire le progettazioni entro breve termine. Ho anche chiesto che nel Patto per Messina venga costituito per la fase successiva del Masterplan un Fondo di Rotazione per le progettazioni che consenta ai Comuni ed alla Città Metropolitana di poter dotarsi di progetti esecutivi. Il problema più importante per il futuro resta quello della rappresentanza istituzionale, perché in Sicilia, a causa dell’inadeguatezza del legislatore regionale non abbiamo la legge sulle Città Metropolitane”.
I sindaci hanno concordato che, proprio in virtù del “vulnus” tutto siciliano, cioè l’esistenza di 3 Città Metropolitane solo sulla carta ma non sul piano della formazione degli organi politici legittimamente rappresentativi, Accorinti sarà supportato da una delegazione in occasione dell’incontro con De Vincenti ed al sottosegretario sarà inoltre sottoposta proprio l’anomalia siciliana in questo senso.
“Abbiamo individuato una serie di interventi di ampio respiro- ha spiegato il sindaco di Furnari Mario Foti, tra i più impegnati in quest’azione di condivisione e di spirito di squadra- Noi sindaci vogliamo rivendicare gli spazi di rappresentatività del territorio. Abbiamo deciso di fare rete e di chiedere alla politica di darci soluzioni. Siamo riusciti attraverso questi incontri a creare una forma di partecipazione che finora le lacune della legislazione regionale non hanno consentito. Nell’elenco delle opere abbiamo inserito interventi che non riguardano solo il comune capoluogo, ma la mobilità complessiva, il dissesto idrogeologico, il rischio sismico, la tutela dell’ambiente, la portualità. Insomma la Città Metropolitana è ben altro rispetto alle esigenze di un singolo comune, sia esso anche il Comune capoluogo. Proprio perché crediamo in quest’idea di partecipazione abbiamo deciso di supportare Accorinti con una delegazione di 3 sindaci delle 3 zone della provincia, jonica, tirrenica e nebroidea e che saranno concordati nei prossimi giorni”.
L’idea principe è quella della squadra. Certo, se Crocetta e la sua maggioranza non avessero perso 3 anni in chiacchiere, annunci ed in norme contra-personam a quest’ora non si sarebbe neanche posto il problema della legittimità di chi va a discutere il Patto per il sud. Ma nella Sicilia che affonda succede anche questo.
Benvenuta questa nuova forma di “rivoluzione pacifica e costruttiva” che i sindaci della provincia di Messina hanno creato nel momento in cui un treno, forse uno degli ultimi, passava dalla nostra sgangherata stazione.
Rosaria Brancato