“Siamo sconcertati per l’attuale gestione dell’emergenza sanitaria in città e in provincia. Da un lato, abbiamo poca chiarezza sulla reale situazione delle terapie intensive e s’invoca l’invio di ispettori ministeriali, dall’altro c’è lo schizofrenico comportamento del primo cittadino – che è anche sindaco metropolitano, che è sempre più isolato tra e nelle istituzioni, ed in un evidente stato confusionale“. Così scrive Armando Hyerace, segretario Pd del circolo IV municipalità dopo la recente ordinanza del sindaco De Luca che impone lo stop alle 19 per negozi, asporto, supermercati, locali e attività professionali. Consentito solo il transito su strade e piazze fino alle 22 e il domicilio per la ristorazione.
“Il provvedimento- prosegue Hyerace– rappresenta la manifestazione del suo fallimento nella gestione della crisi: in previsione della seconda ondata, il Sindaco non ha predisposto alcuna programmazione circa l’avvio del nuovo anno scolastico, nessuna tempestiva misura per aiutare i commercianti e gli imprenditori per la ripartenza, nessun controllo sul territorio per il rispetto delle basilari norme di comportamento, nessuno sforzo per decongestionare il trasporto pubblico, nulla sulla previsione di covid Hotel per isolare i positivi, e, soprattutto, quale massima autorità sanitaria non ha vigilato sulla realizzazione delle terapie intensive né ha periodicamente monitorato l’andamento dei contagi”.
Hyerace ricorda come proprio sotto questo profilo De Luca dichiara esserci un cortocircuito nella condivisione delle informazioni con l’ASP, circostanza che secondo il dem è tutta da verificare e di cui, comunque, il sindaco è quota parte responsabile. “E’ stato preoccupato più della propaganda che della prevenzione. E’ è stato impegnato a disinfettare i granelli di sabbia, a contestare la zona arancione e ad organizzare una marcia in prefettura contro le restrizioni del governo, salvo svegliarsi all’improvviso solo due settimane fa e commissionare rilevamenti sullo stato epidemiologico in città e nelle scuole da parte di organi a ciò non deputati, ignorando e mettendo addirittura in discussione quelli che invece, sino a prova contraria, sono i dati ufficiali (peraltro pubblici e facilmente reperibili…)”.
Secondo Hyerace l’ordinanza di De Luca è nulla e inefficace anche sotto il profilo della concreta prevenzione alla diffusione del contagio. Inoltre dispone un mini lockdown pur non essendo in zona rossa, senza quindi poter sfruttare gli aiuti economici previsti dal governo e gettando in totale confusione ed in preda al panico tutta la cittadinanza.
L’ordinanza per la “zona fucsia” è stata impugnata davanti alla prefetta di Messina Maria Carmela Librizzi dall‘Associazione l’Eretico, attraverso il presidente Angelo Giorgianni e gli avvocati Ettore Buda, Cetty Di Bella, Concetta Durante, Maura Galletta, Maria Dolores Giorgianni, Martina Giorgianni, Maria Gioffrè, Giuseppe Torre, Clelia Trimarchi ed Emilio Fragale e con la collaborazione degli Avv.ti Giorgio Leotti e Salvatore Gentile.
Il team di legali evidenzia la violazione della Costituzione a mezzo delle ordinanze sindacali del 20 e 21 novembre e contesta anche le recenti normative emanate dal Governo per l’emergenza sanitaria. Secondo l’associazione infatti, il Capo del Governo, con i Dpcm ha emanato, in materia riservata al legislatore ordinario, illegittimi decreti limitativi delle libertà nonché dei diritti costituzionali quali la libertà di circolazione, la libertà personale, il diritto al lavoro, l’iniziativa economica privata, garantite e tutelate dagli artt. 1, 4, 13, 16, 35 e 41 Cost. Infatti, detti atti limitativi sono meri atti amministrativi, per loro natura sottratti alla verifica del Parlamento, del Presidente della Repubblica, nonché della Corte Costituzionale. Gli avvocati richiamano la recente risoluzione del Parlamento europeo, N. 2020/2790RSP, “sull’impatto delle misure connesse alla COVID-19 sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sui diritti fondamentali”, evidenziando come nel provvedimento si invitino i governi degli stati membri dall’astenersi della misure limitative delle libertà personali dell’individuo, poste alla base di ogni singolo ordinamento nazionale.
Al prefetto di Messina l’Eretico segnala anche la doglianza degli ordini professionali di Messina e la risposta inadeguata da parte del Sindaco, per giustificare la limitazione degli orari di ricevimento degli studi professionali degli ordini delle più importanti e rappresentative associazioni di categoria (avvocati, notai, commercialisti, ingeneri ed architetti). Si evidenzia inoltre la sproporzionatezza delle misure adottate nei confronti dei plessi scolastici, considerata la attuale bassissima incidenza dei tassi di contagio nelle scuole messinesi, fonte Ministero della Salute. L’associazione l’Eretico chiede quindi alla prefetta Librizzi di agire in difesa dei cittadini, delle categorie professionali e della Carta costituzionale, annullando o comunque rendendo inefficaci le ordinanze sindacali, ordinandone la immediata sospensione anche in via cautelare.
Anche il Cub scende nuovamente in campo con una missiva inviata alla ministra Lamorgese per chiedere d’impugnare l’ordinanza di De Luca, che appare in violazione del Dpcm e delle disposizioni della giunta Musumeci. Il Cub fa riferimento ai divieti ed allo stop delle 19 e richiama le norme nazionali e regionali ricordando anche come il sindaco di fatto motivi il suo provvedimento con le “falle” dell’Asp che non avrebbe adottato quanto previsto dalla Regione.
Cub chiede quindi che la ministra Lamorgese impugni l’ordinanza, assuma ogni iniziativa utile per garantire anche a Messina il rispetto delle disposizioni anti covid previste dai vari atti normativi nazionali e regionali in vigore, riportando l’azione e le competenze del sindaco di Messina nell’ambito dei legittimi confini. Infine chiede di accertare se corrisponda al vero quanto dichiarato dal sindaco in merito alle responsabilità dell’ASP locale.