REGGIO CALABRIA – Al di là del passo formale della ratifica del suo incarico Valeria Bonforte, neosegretario cittadino del Partito democratico di Reggio Calabria con solidi trascorsi nell’ex Pci-Pds-Ds su scala circoscrizionale ma ancor più solidi nella società civile, ha voluto che la prima Assemblea cittadina del partito da lei guidato fosse visibilmente innervata da esponenti della società civile (da Reggionontace all’Ampa, diversi i rappresentanti presenti in sala all‘È Hotel), oltre che da esponenti di altri partiti come il Psi (rappresentato dal segretario provinciale Giovanni Milana) o Azione, che ha visto anche intervenire uno dei suoi dirigenti più significativi, un “ex di lusso” come il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace.
Al suo fianco, al tavolo dei relatori, il segretario regionale Nicola Irto, quello metropolitano Antonio Morabito e un dirigente importante come l’ex capogruppo a Palazzo Campanella Seby Romeo, emblematicamente, dopo aver compiuto un ‘passo indietro’ piuttosto che creare un fronte divisivo in sede congressuale.
Se è per questo, in platea s’è notato sùbito che c’erano presenze significative (amministratori sospesi in séguito alla condanna in primo grado per la “legge Severino” come l’ex metroconsigliere delegato Peppe Marino, l’ex Presidente della Provincia Pino Morabito, padre dell’attuale segretario metropolitano del partito ma a lungo su posizioni diverse da quelle dèm) ma pure assenze significative. Per dirne una, quella del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà che, «fuori città», ha comunque inviato un messaggio augurale alla Bonforte.
In platea tanti gli esponenti della nuova generazione Tanti gli esponenti dèm di rilievo che non hanno mancato l’appuntamento, dall’ex parlamentare Demetrio Battaglia a diversi assessori comunali in carica, da Rocco Albanese ad Angela Martino, da vari consiglieri comunali reggini a ex amministratori come Paolo Scudo, Peppe Panetta, Gimo Polimeni e molti altri.
In relazione, sùbito dopo la ratifica del mandato – omaggio floreale incluso -, un ampio passaggio sul taglio ‘da società civile’, appunto, che la Bonforte ha voluto dare al proprio operato iniziando il proprio mandato con un’attività paraassociazionistica, diremmo, come la raccolta di medicinali per l’Ucraina.
«Nei giorni scorsi – ha rammentato il segretario reggino dèmocrat – abbiamo allestito una raccolta di materiale quali medicine igienizzanti, pannolini, siringhe antiinfiammatori, bende, garze disinfettanti, il tutto poi consegnato ai rappresentanti della Comunità ucraina di Reggio Calabria e spedito in Ucraina. La pandemia e la guerra, entrambi eventi eccezionali e amari, devono indurci ad avere un senso di responsabilità politica più rilevante, che ci faccia comprendere quanto siano necessari il dialogo ed il confronto».
Su un fronte più marcatamente politico, invece, Valeria Bonforte ha annunciato un’«importante campagna d’ascolto sul territorio che condurrò insieme a dirigenti del partito, consiglieri metropolitani e assessori e consiglieri comunali» per raccogliere le istanze della cittadinanza e tradurre plasticamente il senso ultimo dell’apertura piddina alla stessa società civile.
Altro input-chiave fornito dal segretario del Pd di Reggio città, l’assoluta necessità – il che comunque in qualche modo si lega anche all’altro input appena ricordato… – d’allargare il perimetro della coalizione di centrosinistra, per non farsi in qualche misura “chiudere all’angolo”.
In questo senso, espresso un giudizio positivo sulle deleghe conferite agli esponenti dèm al Comune e a Palazzo Alvaro, nessuna riserva precisa sul coinvolgimento nella partita-deleghe di soggetti che fino a pochi giorni fa militavano addirittura in coalizioni diverse.