Forza Italia nasce senza le colombe, neanche quelle messinesi. Nel Pdl si va verso la resa dei conti e la distanza tra falchi e colombe è tale che il Consiglio nazionale di oggi con ogni probabilità aprirà le porte alla scissione. Ieri è stata una giornata convulsa, scandita dagli incontri e dai tentativi di mediazione ma i due fronti, quello dei lealisti (con Berlusconi) e degli innovatori (gli alfaniani) vanno verso il muro contro muro. Anche la lettera che l’ex premier ha inviato ai suoi non è servita a raffreddare il clima e le pregiudiziali avanzate da Alfano per siglare l’armistizio non sono state accolte dall’ala dura.
Il Pdl dell’isola è in gran parte schierato con l’attuale vicepremier Angelino Alfano, anche se la scissione, nella terra del 64 a 0 sarà dolorosa.
“Io non sarò a Roma oggi- spiega Nino Germanà, il deputato regionale più netto nelle sue dichiarazioni in merito- Abbiamo preso una decisione, noi alfaniani non parteciperemo al Consiglio Nazionale. Berlusconi non si è reso conto che la gente, quella che incontriamo per strada è per la continuità di questo governo. Il mondo imprenditoriale e produttivo è con il governo. Incontro ogni giorno imprenditori che non condividono più queste scelte di Berlusconi e sono con noi,perché sostenere il governo in questo momento equivale a sostenere una stagione di ripresa”.
Il Pdl di Messina si schiera in linea di massima con gli innovatori di Alfano. Se Germanà lo dice a chiare lettere anche il parlamentare Enzo Garofalo è dalla parte dell’ex segretario nazionale. I consiglieri comunali della lista Pdl ( Trischitta, Faranda, Parisi, Crifò, Crisafi) hanno firmato il documento di sostegno ad Alfano, anche se a quanto pare non sono tutti pienamente convinti ed hanno posizioni sfumate tranne Crisafi che è dichiaratamente con gli innovatori. Trischitta, in qualità di capogruppo oggi è a Roma, così come tutti i capigruppo ed i vice Pdl dei Consigli comunali delle città capoluogo. Gli altri due consiglieri comunali, Piero Adamo e Fabrizio Sottile, sono stati eletti nella lista SiAmo Messina e pertanto la scelta per loro non è immediata, dal momento che riguarda solo i Pdl.
“La nostra forza a Messina è sempre stata l’unità, lo stare insieme- continua Nino Germanà- ed il mio auspicio è che anche in questa occasione prevalga il buon senso, come finora,ed il gruppo resti unito” e sul rincorrersi di voci in merito agli ingressi nel “grande centro”, da Genovese ad altri leader, aggiunge “c’è una grande attesa per capire cosa accadrà nelle prossime settimane. Per questo è importante restare insieme, è questa la nostra forza a Messina”.
Ma i movimenti ci sono e riguardano anche quanti, più che al centro, guardano a destra. Nei giorni scorsi gli ex colonnelli di An, come Nania, hanno dato vita al Movimento per Alleanza nazionale, mentre sempre a destra c’è Giorgia Meloni, e la sua Officina per l’Italia.
Resta da capire cosa farà Casini, da ieri definitivamente separato da Monti e cosa si muoverà nel Pd di Renzi per poi contare i flussi di traffico verso il centro. Tornando alla nuova Forza Italia, ieri Berlusconi ha inviato una lettera a falchi e colombe durante la fase più concitata delle attività diplomatiche. Alfano aveva posto due condizioni per scongiurare la scissione e partecipare quindi al Consiglio nazionale: 1) la nuova Forza Italia dovrà avere una struttura democratica, con incarichi e candidature scelte con le primarie e non per “nomina” 2) scindere la decadenza di Berlusconi dal destino del governo Letta, mantenendo le 'larghe intese' fino al 2015. Entrambe le condizioni non sono state accettate, pertanto la presenza degli alfaniani al Consiglio Nazionale è saltata.
“E' indispensabile restare uniti e lavorare insieme, non comprendo le divisioni- ha scritto Berlusconi ai due fronti contrapposti- Chi non si riconosce nei nostri valori e chi non crede in Forza Italia è libero di andarsene. Domani sarà l'occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retropensieri. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere, di quelli che vi hanno aderito o decideranno di aderirvi. La nuova Forza Italia è la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. Dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno concesso la loro fiducia”.
Alla fine però hanno vinto i lealisti, almeno il primo round, ed oggi al Consiglio Nazionale durante il quale sarà messa la prima pietra della nuova Forza Italia, gli alfaniani, o colombe, o innovatori, o governativi che dir si voglia, non ci saranno. Sono pronti già i nuovi gruppi in Parlamento. Manca solo il nome.
Rosaria Brancato