Sulla vicenda Cas e sui pedaggi si potrebbe registrare un inedito fronte comune tra M5S e Ncd, uniti nell’interesse del territorio. A lanciare l’idea il deputato nazionale a 5Stelle Francesco D’Uva, che l’11 marzo scorso, ha presentato una dettagliata interrogazione al Ministro ai trasporti ed alle infrastrutture Lupi, sulla vicenda Cas, avanzando anche una serie di proposte (vedi interrogazione allegata). L’interrogazione di D’Uva peraltro andava di pari passo con quella presentata all’Ars, ed indirizzata all’assessore regionale Nino Bartolotta, dalla deputata del M5S Valentina Zafarana, sempre sullo stesso argomento e per individuare un intervento sinergico (vedi articolo allegato).
Dopo aver ripercorso le tappe e le vicissitudini, anche di carattere giudiziario che stanno investendo il Consorzio Autostrade Siciliane, Ciccio D’Uva, nell’interrogazione dell’11 marzo spiegava: “Attualmente i cittadini che intendono usufruire delle tratte autostradali «A18» e «A20», sono tenuti al pagamento di un pedaggio stradale, per l’utilizzo delle infrastrutture e per i servizi offerti agli utenti; il pagamento di un pedaggio autostradale per la percorrenza del tratto può trovare giustificazione in tutti quei casi in cui la società divenuta concessionaria del tratto viario considerato, si impegni contrattualmente ad assicurare un servizio migliore di quello altrimenti offerto dalla rete stradale non affidata a gestione esterna, ovvero a sostenere le spese per l’ammodernamento, l’innovazione, la gestione e la manutenzione del tratto considerato. Nel caso del Consorzio risultano diversi sinistri strettamente imputabili a inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione stradale”. Purtroppo la cronaca ormai quasi quotidiana ci racconta un lungo elenco di incidenti e di problematiche legate proprio alla carente manutenzione delle due autostrade. Da qui la richiesta del parlamentare al Ministro Lupi per capire: “Se intenda assumere iniziative urgenti per verificare la presenza di gravi inadempienze da parte del Consorzio nei sistemi di sicurezza e manutenzione stradale, tali da attentare alla sicurezza dei cittadini siciliani che percorrono le due arterie autostradali affidate alla sua diretta gestione; se intenda verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione delle autostrade «A18» e «A20», e se non ritenga iniquo il pagamento di un pedaggio da parte dei cittadini siciliani che usufruiscono di tali tratte;se intenda impegnarsi affinché le agevolazioni introdotte dal Ministero delle infrastrutture a favore dei pendolari italiani, le quali prevedono esenzioni fino al 20 per cento sui costi dei ticket autostradali, vengano celermente fatte applicare anche dal Consorzio per le autostrade siciliane in tutta la rete autostradale di sua competenza”.
Adesso anche il senatore Bruno Mancuso, Ncd, si appresta a depositare un’analoga interrogazione, sempre al Ministro Lupi e sempre con la stessa proposta e gli stessi presupposti: “I cittadini siciliani che usufruiscono delle autostrade A18 ed A20 sono tenuti al pagamento di un elevato pedaggio, che può trovare giustificazione solo in quei casi in cui la concessionaria si impegni ad assicurare un servizio migliore di quello altrimenti offerto dalla rete stradale, ovvero a sostenere le spese per l’ammodernamento, l’innovazione, la gestione e la manutenzione del tratto considerato. Nel caso delle autostrade siciliane risultano diversi i sinistri direttamente ovvero indirettamente imputabili a inadempienze nella sicurezza e nella manutenzione stradale. Si chiede quindi se il Ministro intenda verificare la sussistenza delle ragioni che hanno dato vita al contratto di concessione delle autostrade A18 e A20, se non ritenga iniquo il pagamento di un pedaggio da parte dei cittadini siciliani per tali tratte, se intenda impegnarsi affinché le agevolazioni introdotte dal Ministero per i pendolari, con esenzioni fino al 20% sui ticket autostradali, vengano celermente fatte applicare anche dal Cas e se il Ministro ritenga di intervenire per garantire le condizioni necessarie ad una gestione”.
In sostanza le due interrogazioni, quella del deputato Ciccio D’Uva, M5S presentata a marzo e questa del senatore Bruno Mancuso, Ncd, dicono esattamente le stesse cose, alla luce di una situazione gravissima. Proprio per questo il giovane deputato grillino invita i colleghi del Nuovo Centro Destra “ad unire le forze per il bene comune- dice D’Uva- Mancuso è al Senato e quindi ovviamente non può sottoscrivere la mia interrogazione, ma l’onorevole Enzo Garofalo, che è alla Camera, può farlo visto che abbiamo gli stessi obiettivi nell’interesse del territorio. Stessa proposta vale per il deputato regionale Nino Germanà, che potrebbe sottoscrivere quella della collega Valentina Zafarana. Germanà peraltro ha condiviso nei giorni scorsi la nostra iniziativa”.
Insomma, l’inedita alleanza potrebbe solo giovare alla città soprattutto in questa battaglia. Il senatore Mancuso, nell’annunciare la conferenza stampa di sabato su questo argomento ha anche spiegato che sia Garofalo che Germanà avrebbero portato avanti analoghe iniziative. L’idea di camminare insieme a questo punto, al di là degli steccati politici, potrebbe portare a risultati concreti.
Rosaria Brancato