Mazzarrà chiude i cancelli all'Ato3, per Messinambiente è di nuovo caos

Mazzarrà chiude i cancelli all’Ato3, per Messinambiente è di nuovo caos

Francesca Stornante

Mazzarrà chiude i cancelli all’Ato3, per Messinambiente è di nuovo caos

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giovedì 02 Maggio 2013 - 17:14

Doveva essere la prima giornata di lavoro completa per uscire dall'emergenza rifiuti. La discarica di Mazzarrà ha negato la possibilità di scaricare ai mezzi di Messinambiente per problemi economici con l'Ato3, si cercano soluzioni per non ripiombare in un'emergenza già abbastanza grave.

Sembrava quasi troppo bello per essere vero. Fino a poche ore fa questa era stata la prima giornata normale di lavoro per Messinambiente che pensava di aver superato tutte le innumerevoli difficoltà dell’ultima settimana e dopo un primo maggio di super lavoro, nonostante il giorno festivo, anche oggi il programma degli interventi era serratissimo. L’obiettivo di oggi era riuscire a raccogliere entro la fine della giornata 600 tonnellate di rifiuti. Il centro cittadino era stato quasi tutto ripulito, i mezzi non si sarebbero fermati neanche stanotte. Ma ecco che arriva il colpo di scena. La discarica di Mazzarrà ha chiuso di nuovo i cancelli. Stavolta il vento non c’entra niente, i cancelli restano chiusi solo per i mezzi messinesi, il sito ha deciso di non far più scaricare l’Ato3. Una mazzata pesantissima per Messinambiente che si è vista vanificare tutti gli sforzi di ore e ore di lavoro e senza neanche un minimo preavviso. Stamattina i mezzi avevano regolarmente scaricato, con il primo viaggio erano state portate circa 300 tonnellate di rifiuti, altre 300 sono invece rimaste sui mezzi che nel frattempo avevano fatto un secondo viaggio e che sono tornati a casa con la stessa spazzatura con cui erano partiti. Mezzi pieni e dunque impossibilità di andare avanti con la raccolta. Il solito circolo vizioso che in questo momento così delicato rischia di far precipitare ulteriormente una situazione igienico-sanitaria già al limite. Anche per il Commissario Ato3 Michele Trimboli la notizia è arrivata all’improvviso, anche se era prevedibile che prima o poi accadesse, spiega il liquidatore. Da ottobre Messina, e dunque l’Ato3, non paga le fatture per scaricare a Mazzarrà. Sette mesi di arretrati per un totale di 4.900.000 euro che l’Ato3 deve versare alla discarica. Il commissario Trimboli più volte ha segnalato il problema a Palazzo Zanca, ma dal Comune si continua a tacere. Il Commissario Croce ha girato all’Ato3 i 400mila euro da versare subito a Messinambiente per superare l’emergenza, cifra che rappresenta l’ennesima soluzione tampone per la partecipata che si occupa della raccolta rifiuti. Questo però accadeva stamattina. Nel frattempo è arrivata la nuova tegola. Il Commissario Trimboli sta cercando una soluzione, Di Maria aspetta notizie perché con i mezzi pieni Messinambiente è di nuovo ferma, anche il Prefetto sta cercando di scongiurare il peggio. “Siamo la città di Pulcinella” ha detto il Di Maria che tenta di non perdere mai l’ottimismo ma che ad un certo punto è costretto a prendere atto di quanto sia difficile far andare avanti le cose che dovrebbero essere normali. E intanto i cittadini continuano a contare tonnellate di immondizia ad ogni angolo della strada.

(Francesca Stornante)

7 commenti

  1. Intervengano Prefetto e Procura della Repubblica. Vi sono gravi problemi igienico sanitari e con la salute non si scherza.

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  2. zorro giallorosso 2 Maggio 2013 21:49

    Tutto questo è il frutto di una delle vergogne più grandi, se non la maggiore, dell’amministrazione Buzzanca che si è ben guardata dal realizzare una discarica a Messina, pagando in compenso decine e decine di milioni di euro alla discarica di Mazzarà. conseguenze? Comune sull’orlo del dissesto, messinambiente in liquidazione, città sporca per mancanza sito dove scaricare. Mi raccomando, rivotateli.

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  3. CastorinaCarmelo 3 Maggio 2013 03:37

    Problematiche che in un normale comune Italiano sarebbero state soltanto normale Amministrazione, da noi sono emergenze continue.Non si vuole comprendere da tutti Noi, che non aver costruito un termovalorizzatore per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani(come c’è a Berlino nel centro della città ubicato sottoterra con un risparmio significativo sulla bolletta ecologica),è una colpa che ci porteremo dietro chissà per quanto tempo.Si è preferito adottare il metodo del conferimento dei rifiuti a discarica autorizzata perchè ciò comportava e comporta notevoli vantaggi economici a “persone” di pochi scrupoli e qui per prudenza mi fermo, ma chi legge ha già capito dove voglio andare a parare con il mio discorso.Quindi la soluzione al problema è qui a portata di mano, basterebbe soltanto che i cittadini Messinesi lo volessero.

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  4. E le bollette della spazzatura si continuano a pagare….

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  5. demometacratico 3 Maggio 2013 08:39

    Invadiamo Mazzarrà e conquistiamo la discarica, sacchetti di monnezza in pugno!

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  6. E’ veramente una barzelletta… Non sono d’accordo sul bruciare i rifiuti… Basterebbe intanto partire con la differenziata…

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  7. MessineseAttento 3 Maggio 2013 09:43

    Sarebbe il momento di valutare una class action contro i responsabili di questo scempio che rovina irrimediabilmente l’immagine di una città, Messina, per la quale il turismo è una delle prime voci in ambito economico.
    Sono più che sicuro che vari studi legali messinesi sarebbero disponibili a collaborare a titolo gratuito per stanare chi, per menefreghismo o incompetenza, ha trascinato la città in questo baratro ed assicurare il giusto risarcimento per i danni subiti dall’intera comunità.
    La cronica emergenza rifiuti, infatti, non si può imputare, come qualcuno vorrebbe fare, a sfortunate coincidenze, bensì alla mancanza di programmazione di una politica troppo occupata alla spartizione del potere.
    I cittadini devono dare un segno forte di vitalità, drizzare la schiena troppe volte inclinata sotto le bastonate di una politica inetta, inconcludente e soprattutto impunita.
    E’ arrivato il momento di presentare il conto a questi signori che, invece di scusarsi per i danni fatti alla città ed uscire dignitosamente di scena, hanno il coraggio di tentare nuovamente la scalata al potere di una città che li ha già bocciati in todo.
    Aspettare la fine della campagna elettorale, per evitare le ovvie accuse di strumentalizzazione, e agire con i mezzi che la legge mette a disposizione in questi casi.
    La cosa certa è che si deve rialzare la testa!!

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