Il Pd va verso le primarie per la poltrona di sindaco. Superata la fase delle Politiche il passaggio successivo saranno le primarie di coalizione in vista delle amministrative del 26 e 27 maggio. In gioco ci sono le poltrone di Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni. La segreteria quindi è già al lavoro su più fronti perché mentre si susseguono gli ultimi impegni di una campagna elettorale che vede la Sicilia determinante per l’esito nazionale, la macchina organizzativa deve iniziare a pensare alle prossime mosse. Sabato scorso si è riunita la direzione del partito e l’incontro si è concluso con il mandato conferito al segretario cittadino Giuseppe Grioli di “accendere il motore” per le primarie di coalizione e di farlo subito dopo le Politiche, quindi nei primi giorni di marzo. Già la scorsa settimana Grioli ha avuto alcuni incontri con gli altri partiti della coalizione, Sel e Psi e con alcuni movimenti, ma da marzo dovranno essere fissate riunioni di coalizione allargate ad associazioni, movimenti, società civile, per concordare le modifiche al regolamento e renderlo più aperto e trasparente ed evitare così che più che primarie di coalizione siano “primarie del PD”. La Conferenza programmatica cittadina, che doveva servire a porre le basi di un discorso in questa direzione, prevista per l’8 e 9 febbraio è stata rinviata al dopo Politiche. La data delle primarie in ogni caso non potrà andare oltre il mese di marzo, perché a maggio si vota e occorre tenere in considerazione i tempi tecnici. Chiuse le urne quindi, fatti i conti con le scelte dell’elettorato siciliano, si passa alla campagna successiva senza soluzione di continuità. L’incognita è Crocetta che con il suo Megafono mira a portare in Parlamento una truppa di “crocettiani” di ferro e che, in base al risultato registrato, potrebbe decidere di far saltare il banco delle primarie a Messina e scommettere tutto su un suo cavallo spiazzando Genovese. Un dato al momento è certo, il Pd non fa retromarcia sulle primarie a sindaco ed anzi tira dritto sulla sua strada.
“Ho chiarito in direzione quali dovrebbero essere le modifiche da apportare al regolamento- spiega Grioli- per tenere conto di tutte le forze in campo e per aprire ai movimenti. Quindi i seggi dovranno essere pochi, tutti nei gazebo nei vari punti della città, facilmente individuabili e resi noti in tempo. Dobbiamo garantire la massima apertura e partecipazione anche sull’accesso al voto”.
Tra le altre regole da introdurre attualmente al vaglio c’è la possibilità per il voto ai sedicenni (regola che esisteva nel PD ma è stata cancellata alle primarie di novembre e dicembre), ed altre modifiche in merito agli aventi diritto al voto e quindi ad un registro di elettori del centro-sinistra e non di soli tesserati o partecipanti alle primarie dello scorso anno.
Sciolto il nodo primarie dunque il capitolo “toto-nomi” resta congelato fino al dopo urne, anche se, sotto il ghiaccio i nomi ci sono eccome. Per quanto riguarda invece il ruolo di segretario provinciale, dopo le dimissioni di Nino Bartolotta, assessore regionale ai Trasporti, anche la scelta del successore è stata “congelata” fino alle Politiche, anche perché darebbe vita a polemiche e scontri facilmente strumentalizzabili.
Rosaria Brancato