“C’è allarme in tutta la filiera economica legata al comparto edile. Come sistema Ance – afferma il
Presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante – siamo fortemente impegnati perché siano poste in essere azioni mirate che servano, da un lato, ad offrire soluzioni nell’immediato finalizzate a scongiurare la crisi, se non il fallimento, di tantissime imprese impegnate con gli interventi connessi al Superbonus 110% e, dall’altro lato, a garantire, in tema di lavori pubblici, l’attuazione di una reale revisione prezzi in linea con quanto avviene in nei Paesi avanzati”.
Sul fronte del Superbonus, in particolare, le aziende di costruzioni stanno ricevendo in queste ore delle comunicazioni, da parte delle banche, che comunicano il perdurare del blocco degli acquisti dei crediti fiscali derivanti da interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza sismica degli immobili. In questo modo diventa concreto il rischio di fallimento di tanti operatori economici che si sono impegnati a realizzare questo tipo di opere, avendo avuto anche nel recente passato ampie rassicurazioni, da parte degli istituti di credito, sulla disponibilità di un sufficiente plafond di crediti.
“Per scongiurare tale pericolo – continua Perciaccante – tutto il sistema Ance, con in testa la neo Presidente Federica Brancaccio, sta chiedendo a gran voce al Governo ed all’ABI di assicurare il ritorno al regolare funzionamento della cessione del credito, in modo da superare le forti difficoltà che le imprese si sono bruscamente trovate ad affrontare, anche per contratti già firmati. Ma non basta, l’Associazione dei costruttori si sta battendo affinché, in sede di conversione in legge del cosiddetto Decreto Aiuti, venga confermato per questo tipo di lavori l’obbligo di dover ricorrere ad imprese qualificate che applicano il relativo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.
Su questo fondamentale principio, al quale è strettamente legato anche il corretto utilizzo e, di conseguenza, la sopravvivenza stessa dei bonus edilizi, intendiamo sensibilizzare i parlamentari del nostro territorio”. “A questi ultimi – ha aggiunto il presidente dei costruttori calabresi – chiediamo di attivarsi per
mettere al centro del dibattito, relativamente al settore edile, l’attuazione di una politica industriale
di medio e lungo periodo incentrata sul risparmio energetico e sulla rigenerazione urbana, attraverso
l’approvazione di una legge che superi gli standard del 1968, consentendo ai privati di intervenire
nelle città, in uno con l’emanazione di una normativa semplificata sui vincoli ambientali e culturali
che faciliti l’implementazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
“Sul tema del caro materiali – ha concluso il Presidente di Ance Calabria, Giovan Battista Perciaccante – l’Associazione sta lavorando alacremente con tutti gli attori istituzionali coinvolti per assicurare che le misure previste dal Dl Aiuti, un primo seppur timido segnale di attenzione concreta ad una problematica che andiamo denunciando da mesi, si traducano rapidamente in pagamenti alle imprese e in bandi dai valori adeguati ai prezzi di mercato”.