Azzerare e ricominciare tutto da capo. Per un Partito democratico nuovo, rinnovato, che riscopra il rapporto con la gente, con quei cittadini delusi e che si sono sentiti traditi. Con questo spirito si sono ritrovate tante anime del Pd, tutti giovani, che vogliono ripartire dalla sconfitta elettorale e da un’assemblea che ha portato alla luce troppe cose che non funzionano. I renziani Alessandro Russo, Francesco Palano Quero, Giacomo D'Arrigo, Filippo Cangemi, l’ex segretario cittadino Giuseppe Grioli, il vice segretario cittadino Armando Hyerace, Domenico Siracusano, Giuppi Siracusano, il consigliere del terzo quartiere Santi Interdonato, Piero David, Simone Di Cesare, Nicola Alpino, Gabriele Lo Re, Guglielmo Sidoti, Francesco Battaglia, Maria Flavia Timbro, Cicco Timbro.
Si sono incontrati, hanno parlato e hanno deciso di proporre un’assemblea aperta, chiamata “Un mare di idee”, fissata per venerdì pomeriggio dalle 18 al lido Lucky Beach Club.
“L’obiettivo è creare un momento di confronto aperto anche alle critiche in vista del congresso del Pd del prossimo autunno che dovrà essere occasione di rinnovamento, senza chiusure e senza andare allo scontro” ha esordito Hyerace. L’invito a partecipare è rivolto a tutti, soprattutto ai cittadini fino ad oggi rimasti fuori dalle logiche strettamente politiche e a quelli che sperano che la politica torni a parlare con la gente. Quero dice basta ad un Pd dell’espulsione e auspica invece in un partito dell’inclusione, che lasci da parte i metodi delle tessere e delle clientele e che riparta dalle idee. “Oggi abbiamo la dimostrazione che la fusione a freddo tra i Ds e La Margherita che portò alla nascita del Pd non ha funzionato e troppe differenze sono rimaste all’interno. Vogliamo parlare a quei pezzi del partito che ancora oggi non hanno avuto la scintilla per venir fuori e ammettere che troppe cose non vanno. La nostra è una proposta che guarda al nuovo e al futuro”. E l’intenzione è anche di dialogare con l’amministrazione Accorinti lì dove spunti e progetti per il bene della città si incontrano su un terreno comune. Lo ha detto Quero e ha ripreso il concetto anche l’ex segretario cittadino Grioli. Anche lui trova una sorta di peccato originale che risale al momento della fondazione del Pd e oggi, compresi gli errori, è necessario riaprire il dibattito. “Incontro tanta gente e purtroppo sono sempre di più quelli che mi dicono che non vogliono più sentir parlare del Partito democratico. Oggi più che mai c’è una distanza fortissima tra i vertici e la base, a Messina è ancora più forte la crisi antropologica di un partito che non sa neanche più qual è la sua base”. Per Grioli molto elettorato del Pd al ballottaggio è rimasto a casa o ha votato Accorinti. “Il più grande alleato di Accorinti è stato tutto il percorso fatto centro-sinistra. Per questo è necessario ritrovare lo slancio per ricostruire quel rapporto virtuoso cittadini-partito mettendo da parte divisioni, veleni e individuazioni di traditori”. Il riferimento di Grioli è naturalmente a chi, dopo il risultato elettorale, ha puntato il dito proprio contro alcuni degli esponenti che oggi si sono uniti per lanciare questa nuova iniziativa. E a chi potrebbe pensare, anche forse legittimamente, che questa frangia voglia segnare un ulteriore spaccatura all’interno del partito rispondo che piuttosto vogliono ricomporre ciò che non esiste più. “Abbiamo invitato tutti, anche i vertici, ma la nostra priorità è tornare a parlare con la gente perché il partito non lo ha mai fatto chiudendosi nelle alte stanze. Ci abbiamo sempre messo la faccia perché crediamo che possa davvero cambiare qualcosa e a chi ancora ci definisce traditori rispondo che è inutile continuare a cercare artefici di una sconfitta elettorale che di certo non è dipesa da noi” ha aggiunto Alessandro Russo. Per Gruppi Siracusano ben accette saranno le critiche per comprendere ancora meglio dove sono stati fatti errori e rendere davvero democratico questo partito che al momento lo è solo di nome, per Piero David già l’assemblea di venerdì per gettare le basi in vista dell’importante momento del Congresso in cui, di fatto, si decideranno le sorti del Pd e si dovrà capire cosa vuol essere questo partito.
Sul tormentone ricorso tutto il gruppo critica la mancata presa di distanza di Felice Calabrò. “Aveva preso un impegno e assicurato che non avrebbe fatto ricorso, è vero che non lo ha presentato lui ma è comunque un atto inopportuno per la città. Avrebbe dovuto subito dissociarsi” dicono quasi tutti.
L’appuntamento a tutti i cittadini, iscritti e non, simpatizzanti, dirigenti, è per venerdì alle 18 al Lucky Beach Club a Contemplazione. Alla ricerca di “un mare di idee” per provare a ricostruire e rifondare.
(Francesca Stornante)