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Pericoli dal Mediterraneo, altri eventi meteo estremi in arrivo

METEO – Purtroppo la persistenza di questa configurazione di blocco sembra essere diventato il leitmotiv dell’autunno 2024. Da settimane un gigantesco anticiclone di blocco dinamico rimane pressochè stazionario su gran parte del continente europeo, favorendo da un lato temperature estremamente alte rispetto la normale climatologia del periodo.

Dall’altro agevola l’avvento di fenomeni ed eventi meteorologi estremi, come la catastrofica alluvione lampo che ha colpito duramente la comunità valenciana, a pochissimi chilometri dal centro di Valencia. Questo perché il robusto anticiclone di blocco impedisce alle perturbazioni atlantiche di progredire verso levante, rendendole stazionarie sul Mediterraneo per interi giorni, se non settimane.

Questi vortici depressionari (dagli spagnoli denominati Dana), prima di perdere gran parte delle loro energie, a contatto con le ancora calde acque del Mediterraneo, e risucchiando aria molto calda dai deserti del Nord Africa, tendono a produrre forti eventi precipitativi che si localizzano su un’area circoscritta per più giorni.

Alle volte anche per poche ore, scaricando su una determinata località l’intero quantitativo di pioggia che generalmente cade in quella zona in 5/6 mesi, o in un anno interno, come è il caso di Valencia. Pensate che sui monti a sud-ovest della città spagnola una stazione meteorologica ha registrato 680 millimetri nelle 24 ore, quasi l’intero quantitativo di pioggia che in un anno cade su Reggio Calabria (per intenderci dell’intensità estrema dell’evento).

Valencia solo l’ultimo di una serie di eventi

Fino ad oggi in quest’autunno abbiamo registrato circa una decina di alluvioni e alluvioni lampo, molte delle quali passate inosservate dai media solo perché fortunatamente non hanno causato morti. Solo a metà ottobre nel Sud della Francia si è registrata un’altra disastrosa alluvione. Più precisamente a Valleraugue una stazione meteorologica ha registrato un quantitativo di pioggia di 706 mm nell’arco di 24 ore. Ancor più impressionante il dato di 360 mm caduti in tre ore e quasi 600 mm venuti giù in poco meno di 8 ore.

Nello stesso giorno punte di oltre 300/400 mm sono state registrate sempre nel Sud della Francia, a Le Vigan e Moissac. Dati impressionanti, mai registrati prima, che hanno scioccato gli stessi meteorologi di Meteo France. Qualche giorno addietro pure sul Savonese e nel Genovese si erano registrati accumuli di oltre 100 mm in meno di 1 ora. Tutti segnali che evidenziano come i fenomeni atmosferici lungo il Mediterraneo stiano divenendo sempre più estremi, e le statistiche climatologiche, rispetto al passato, sono cambiate, come si stanno modificando i tempi di ritorno di eventi che un tempo erano davvero rari.

Bisogna attendersi un nuovo evento estremo sul Mediterraneo?

Il significativo aumento della pressione atmosferica sull’Europa centro-settentrionale avrà inevitabili implicazioni sull’evoluzione del tempo sul Mediterraneo, tali prospettive ora andranno a concretizzarsi.

L’aumento della pressione atmosferica sull’Europa centro-settentrionale avrà un ruolo cruciale nel peggioramento che dovrebbe concretizzarsi verso il 9/10 novembre. Il problema è l’ennesima goccia fredda (DANA) che si isolerà sul Mediterraneo si troverà nuovamente la strada sbarrata dall’anticiclone di blocco, tanto da rimanere stazionaria sul Mare Nostrum per chissà quanti giorni.

Queste situazioni meteorologiche bloccate sono le più pericolose per l’autunno, visto che la goccia fredda in questione sarà costretta a stazionare per più giorni sulla stessa zona, rischiando di apportare precipitazioni rilevanti, se non estreme, nei settori esposti all’umido flusso meridionale, che si attiverà lungo la linea di confine fra la circolazione depressionaria e l’alta pressione.

Ancora, data la distanza temporale e la tipologia di circolazione depressionaria, i modelli riscontrano notevoli difficoltà nell’individuare il punto dove si isolerà la prossima goccia fredda in quota. Alcuni la vedono vicini la Sicilia, il che aprirebbe la strada a una fase di maltempo severo per l’Isola, senza escludere la possibilità di eventi meteo estremi.

Altri centri di calcolo la inquadrano un po’ più a Nord, in tal caso sulla nostra Isola giungeranno molte nuvole e delle piogge, ma il rischio di precipitazioni intense e temporali sarà ben più ridotto. Le energie a disposizione dell’atmosfera sono davvero tante e se dall’Africa salirà un nuovo fiume atmosferico, carico di umidità proveniente dai tropici, le possibilità di violenti temporali, capaci di riversarti su una determinata area la pioggia di 5/6 mesi, diverranno molto alte.