Scuola Leopardi, futuro incerto per i 440 alunni. Genitori preoccupati

L’anno scolastico 2016/17 sta per volgere al termine ma alla scuola Leopardi di Minissale è già tempo di pensare a quello che verrà. Insegnanti e genitori sono infatti particolarmente preoccupati per ciò che potrà succedere alla riapertura della scuole, perché dal Comune non sono arrivate le risposte che attendevano e, ancora oggi, non si sa dove verranno sistemati i 440 alunni durante lavori di adeguamento sismico di cui necessita il plesso e già in parte iniziati.

A palazzo Zanca, i componenti della X commissione consiliare, su proposta del presidente Daniele Zuccarello , hanno deciso di tenere i riflettori puntati sulla vicenda sino a quando non verrà trovata una soluzione, lasciando le problematiche della la scuola leopardi al primo punto all’ordine del giorno.

«Basta con i continui rimpalli di responsabilità , il Comune deve dare risposte ad insegnanti e genitori », ha dichiarato Zuccarello al termine della seduta odierna, alla quale hanno partecipato all’assessore all’istruzione pubblica Federico Alagna, il dirigente al ramo Salvatore De Francesco ed una rappresentanza di genitori, senza tuttavia giungere a nulla di concreto.

Da qui la decisione di procedere ad oltranza sullo stesso argomento anche nelle prossime sedute. Nella seduta di venerdì prossimo, il presidente della X commissione consiliare intende mettere attorno allo stesso tavolo il sindaco Accorinti, gli assessori Alagna, Pino e De Cola ed i dirigenti Aiello, De Francesco e Amato, affinché l’amministrazione possa finalmente individuare il percorso da seguire e tranquillizzare le famiglie dei 440 alunni.

LA “SAGA” DELLA SCUOLA LEOPARDI

Il plesso scolastico era stato dichiarato non sicuro per carenze strutturali dalla Direzione territoriale del Lavoro ed il sindaco Accorinti si era trovato costretto a chiudere i battenti il 22 novembre dello scorso anno. Il 18 gennaio la scuola riaprì sulla scorta dei pareri resi dal gruppo di esperti, guidati dal professore dell’Università di Catania, Ivo Caliò, che avevano decretato che in una parte dell’edificio si poteva continuare a svolgere regolarmente l’attività scolastica. In virtù del via libera dell’Ispettorato del Lavoro, Accorinti firmò un’ordinanza che riapriva il plesso per 60 giorni, durante i quali sarebbe dovuto avvenire per il trasloco degli alunni in altra sede. Tuttavia, nessuna alternativa è stata trovata e le lezioni sono andate avanti nonostante i lavori , effettuati comunque in orari diversi da quelli scolastici.

I lavori di adeguamento sismico andranno avanti ancora per molto tempo, insegnanti e genitori chiedono a gran voce al Comune di trovare una sistemazione adeguata per il prossimo anno scolastico.

Danila La Torre