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Personale covid, Asp Messina: “Pronti a fronteggiare pandemia”. Deputati in pressing

PALERMO – Nessuna svolta sostanziale dopo il botta e risposta in Commissione sanità all’Ars, sulla riduzione del personale in servizio per gestire l’emergenza covid 19. Il confronto tra i vertici dell’Asp Messina non è piaciuto trasversalmente alla deputazione messinese, praticamente allineata nel contestare la strategia dell’Azienda e chiedere il reintegro dei 150 operatori il cui contratto è scaduto a fine giugno. Sotto accusa sono andate soprattutto le delibere di reclutamento degli psicologi, la programmazione dei servizi da parte della direzione amministrativa e l’anomalia Messina, rispetto alle altre province siciliane. La presidente Margherita La Rocca Ruvolo ha chiuso chiedendo che ai quesiti venga data una risposta scritta e riaggiornando la seduta.

I dubbi della Amata: perché penalizzati operatori sanitari?

La deputazione messinese è decisa a non mollare. “Non è stata compiuta alcuna analisi del fabbisogno delle figure essenziali – ha detto la Amata – e le indicazioni regionali dicono che va mantenuta una struttura che tenga conto del calo dei contagi ma pronta a fronteggiare la ripresa pandemica, quello che sta succedendo in Sicilia ormai da qualche settimana. Nel frattempo, per tutta risposta Asp Messina ha tagliato prima il monte-ore e poi anche le figure professionali. Rimodulando sia l’orario che il corrispettivo si sarebbe potuto mantenere un monte-ore più elevato per tutti. Inoltre non si comprende la ragione per cui si è data priorità ai collaboratori amministrativi e non alle figure tecnico sanitarie”, ha detto la capogruppo di Fratelli d’Italia Elvira Amata, firmataria della interrogazione scritta alla base della seduta di commissione.

L’Azienda ha difeso in toto il piano di riduzione. In particolare il direttore generale Bernardo Alagana, ascoltato insieme al Commissario Covid Messina Alberto Firenze ed alla direttrice amministrativa Caterina Di Blasi. Per Alagna il piano è adeguato a fronteggiare l’attuale andamento dell’epidemia e la rimodulazione -riduzione del personale è stata operata sulla scorta delle indicazioni arrivate dalla struttura commissariale. Firenze, però, ha negato di aver dato indicazioni relative a tagli.

“Il dato di fatto è che non si possono in questa fase così delicata, con i contagi in crescita, gettare a mare figure sanitarie a mio avviso indispensabili, a difesa della popolazione dall’emergenza Covid ancora in atto. Ritengo che Asp Messina debba rivedere tutto“, ha concluso la Amata, che ha chiesto loro di mettere nero su bianco le risposte e di tornare in Commissione insieme ai vertici delle Asp delle altre province siciliane, dove invece l’impiego del personale assoldato per l’emergenza pandemica è stato rinnovato un po’ ovunque.

Exit-strategy dall’emergenza? Alla messinese

Il confronto con le altre aree siciliane è la base dell’attacco all’Asp anche negli interventi degli altri rappresentanti politici. “La Provincia di Messina viene regolarmente mortificata nelle scelte strategiche a tutela dei servizi pubblici – ha commentato Giuseppe Laccoto Evitiamo errori che potrebbero risultare gravissimi, dobbiamo dare ai cittadini garanzie di efficienza e sicurezza nell’erogazione di servizi essenziali come quello sanitario”, ha concluso l’onorevole chiedendo la revoca dei provvedimenti che portano al taglio di 150 operatori tra psicologi, biologi, farmacisti e altri operatori di vario genere.

L’impegno dell’assessore Razza

O i vertici dell’Asp 5 Messina hanno ragione oppure hanno preso un abbaglio i vertici delle altre otto province siciliane. E intanto la curva dei contagi Covid aumenta vertiginosamente. Questo è un discorso che va chiarito, una volta per tutte. Lo chiedo a nome di tutto quel personale che si è visto troncare il rapporto di lavoro senza nemmeno un preavviso e che non merita questa disparità di trattamento. Io, come deputato del territorio, ho l’obbligo non tanto di preservare quelle categorie professionali, quanto di salvaguardare i cittadini della mia provincia. Se andiamo a togliere figure professionali, andiamo a danneggiare il territorio e la salute dei cittadini”, ha affondato Tommaso Calderone. Al capogruppo di Forza Italia ha risposto l’assessore Ruggero Razza, che si è impegnato ad affrontare la vicenda già nei prossimi giorni.

I 95 psicologi della discordia

Il cuore della “difesa” di Alagna ha riguardato il taglio degli psicologi. Ben 95 quelli contrattualizzati dall’Asp Messina. Ma il servizio per il quale erano stati assoldati non è più operato, tra chiusura degli hub e rimodulazione del servizio. Così, secondo Alagna, la riduzione del comparto è una decisione fisiologica. E se più di un dubbio sul nodo psicologi lo aveva sollevato la Amata, Antonio De Luca è andato più in là.

Nel corso della seduta ho contestato con forza il meccanismo di arruolamento degli psicologi, evidenziando come tra l’altro negli ultimi mesi siano stati chiamati a svolgere funzioni diverse da quelle per cui erano stati assunti, come ad esempio occuparsi della prenotazione dei tamponi, quando invece avrebbero dovuto fornire assistenza psicologica al personale medico in servizio presso le aree Covid e alle persone in quarantena, ha detto l’esponente del M5S.

Ho sollecitato la dirigenza dell’Asp di Messina  ad attivare nel più breve tempo possibile i laboratori long Covid, in cui impiegare gli psicoterapeuti che hanno già acquisito esperienza durante la pandemia, per i quali esiste una circolare dell’Assessorato Regionale alla Salute, ad oggi rimasta inspiegabilmente inattuata“, ha concluso il parlamentare regionale.

Il Pd punta sulla nota dell’assessorato

“Tutto il sistema di tracciamento, programmazione dei tamponi, rilascio dei provvedimenti di inizio isolamento nonché il supporto telefonico ai positivi è bloccato con centinaia di persone in attesa di essere chiamate – era intervenuto Franco De Domenico – Tutto ciò appare inspiegabile alla luce del vertiginoso aumento dei contagi ma anche della nota dell’assessore Razza che a marzo chiedeva alle Aziende Sanitarie Provinciali  la proroga del personale Covid fino al 31.12.2022 al fine di non smantellare la struttura emergenziale.”

“Peraltro mentre le altre ASP provinciali della regione siciliana hanno già provveduto al rinnovo dei contratti di TUTTO il personale impegnato nell’emergenza Covid, a Messina ci si distingue sempre in senso negativo e a danno dei lavoratori del settore.”, concludeva l’esponente del Pd.