Ci sono storie che lasciano il segno. Ci sono persone destinate a lasciare un ricordo indelebile in chi ha la fortuna di incrociarle anche per un breve incontro. Andrea Caschetto è sicuramente una di queste persone. La sua inesauribile e contagiosa energia positiva ha trasformato la presentazione del suo libro (Dove nasce l’arcobaleno, casa editrice Giunti), in un evento unico e speciale. Chi venerdì pomeriggio, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, ha deciso di non mancare all’appuntamento presso la libreria “La Casa di Giulia”, è stato letteralmente travolto da una carica di emozioni che difficilmente dimenticherà.
Come un fiume in piena, Andrea Caschetto – che nel marzo 2016 ha tenuto un discorso sulla felicità all’Assemblea delle Nazioni Unite ed è stato nominato ambasciatore del sorriso – ha parlato del tumore diagnosticato quando aveva soli 15 anni e dell’operazione subita, che gli ha fatto sì perdere la capacità di memorizzare come prima ma mai la voglia di vivere e di sorridere; ha raccontato del nuovo metodo utilizzato per ricordare, vale a dire legare gli eventi ad immagini ed emozioni; ha accennato all’assenza del padre, senza volersi in alcun modo dipingere come una vittima dell’abbandono; e si è poi concentrato su quel lungo ed affascinate viaggio che lo ha portato in paesi lontani a donare felicità e sorrisi ai bambini orfani.
Nel febbraio del 2015, Andrea è partito con uno zaino in spalla e pochi sodi in tasca; ha attraversato l'Asia, il Sudamerica, l’ Africa con l’unico scopo di regalare momenti di spensieratezza agli orfani ospitati negli orfanotrofi. Ai bambini che ha incontrato, Andrea ha soprattutto provato ad insegnare a sorridere alla vita nonostante le difficoltà, a non spegnere mai la speranza e a respingere con forza ogni forma di rancore, perché – come scrive alla fine del suo libro- «non serve a niente».
In soli 45 minuti, che è il tempo che si dà per non annoiare il pubblico che lo ascolta, Andrea è riuscito a rapire non solo l’attenzione ma anche il cuore di tutti i presenti. Portando dentro la “Casa di Giulia” tutti i colori dell’arcobaleno, a dispetto dell’incessante pioggia caduta in città per l’intera giornata di venerdì.
Danila La Torre
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