Contro la debilitazione dell’apparato della sicurezza. Contro la repressione delle libertà costituzionali. Contro la persecuzione dei poliziotti cittadini. Il Sap, Sindacato Autonomo di Polizia, oggi è sceso in piazza anche Messina sulla scia della grande protesta nazionale che sta attraversando tutta l’Italia. Davanti la Questura di Messina una delegazione di poliziotti ha dato vita ad un sit-in per alzare anche la voce degli agenti messinesi per una battaglia di sicurezza che tocca non solo chi indossa ogni giorno la divisa, ma tutti i cittadini.
Il segretario generale del Sap Gianni Tonelli è al suo 22esimo giorno di sciopero della fame intrapreso «per sensibilizzare il Paese sul grave stato nel quale sono costrette a operare le forze di Polizia a seguito dei tagli lineari di cui sono state oggetto negli ultimi anni. L’obiettivo è di arrivare alle coscienze dei rappresentanti della maggioranza e del governo. Una lotta che va avanti ormai da due anni con dure denunce sui tagli e le criticità del sistema sicurezza, culminata con il caso di un dirigente del Sap di Roma accusato di aver portato in tv equipaggiamento scaduto e non più in uso per mostrare in che condizioni opera oggi la Polizia di Stato in Italia.
Anche per i poliziotti messinesi che hanno protestato oggi è necessario un percorso di mobilitazione che va al di là della questione del collega sospeso dal servizio per le denunce portate in tv.
«La posta in gioco è molto più grande, la nostra è una battaglia per la brava gente che ha bisogno e diritto alla sicurezza. In questo delicato momento storico si cercano di soffocare le libertà garantite dalla Carta Costituzionale per reprimere il dissenso. La verità non è un reato: tutti sanno che i nostri caschi sono marci, la formazione insufficiente, gli equipaggiamenti inadeguati e l’apparato debilitato dai tagli» scrive il Sap nel volantino che racchiude i motivi del sit-in di oggi.
«I colleghi dicono e hanno sempre detto la verità quando denunciano le inefficienze del sistema della sicurezza. Combatteremo con tutti gli strumenti consentiti dall’ordinamento e con le forme di lotta e dissenso garantiti dalle leggi. La sicurezzaq dei cittadini è un bene irrinunciabile».
F.St.