Tecnicamente si chiamano FAD – Fishing aggregated devices, alle nostre latitudini sono noti come “cannizzi”, ovvero foglie di palma, contenitori e teli di plastica che servono a “concentrare” il pesce da pescare.
Sono illegali, se realizzati con materiali non conformi e senza boe segnalatrici. Nei giorni scorsi l’ufficio marittimo di Lipari ne ha sequestrati ben 20 al largo delle Eolie.
“Questi attrezzi rappresentavano un potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione ed una minaccia per l’ambiente marino in cui sono stati illecitamente posizionati”, spiega la Guardia Costiera di Milazzo.
La pesca professionale con i FAD può essere effettuata esclusivamente da pescherecci autorizzati dal Ministero. Ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato e può essere composto utilizzando cime e galleggianti biodegradabili, compatibili con l’ecosistema marino, per minimizzare l’impatto sull’ambiente.
Quest’anno la Capitaneria in Italia ha già sequestrato oltre 30 Fad illegali.