Serviva un po’ di “tolleranza”, ma non c’è stata. Che i lavori allo stadio San Filippo non fossero definitivamente conclusi era cosa nota, ma gran parte erano stati realizzati e si riteneva fosse sufficiente per ottenere un’agibilità parziale, quantomeno per 6mila 900 posti, gli stessi rimasti disponibili per tutto il corso della scorsa stagione. Così almeno pensava il Comune, per bocca del dirigente del dipartimento Lavori Pubblici, Antonio Amato, quando venerdì scorso avevamo lanciato l’allarme (vedi correlato).
Lunedì scorso le ultime prove di carico, ieri la presentazione di tutta la documentazione che attestava i lavori fin qui svolti di un progetto per il nuovo impianto di videosorveglianza. Non è bastato. Ne hanno preso atto, nel corso di una riunione in Prefettura, il viceprefetto Carmelo Musolino, presidente della Commissione di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, il vicequestore vicario Salvatore La Rosa, componente del Gruppo Operativo per la Sicurezza dell’impianto, e il viceprefetto Natalia Ruggeri, dirigente dell’Area I Ordine e Sicurezza Pubblica della Prefettura.
Messina – Lupa Roma, gara di esordio casalingo della squadra peloritana nel campionato di Lega Pro, si giocherà a porte chiuse per tutta una serie di motivi esplicitati in una nota della Prefettura:
“- Non risulta che l’impianto di video sorveglianza sia stato realizzato o adeguatamente implementato e/o ripristinato; il Comune di Messina ha presentato in Questura il 3 settembre 2014 un progetto per la realizzazione del nuovo impianto per l’esame e la successiva approvazione da parte del Questore;
– Non risulta che sia stato ripristinato l’impianto di illuminazione esterna delle aree adiacenti e le vie di afflusso allo stadio;
– Non risulta che sia stata posizionata la porta divisoria tra le due porzioni del parcheggio verde (destinato agli ospiti) e presso lo stesso non risulta effettuata la richiesta pulizia;
– Non è stato presentato un piano di viabilità afferente l’afflusso e il deflusso degli spettatori nonché l’utilizzo delle aree di parcheggio e non sono state specificate le zone destinate al filtraggio e al prefiltraggio;
– Il regolamento d’uso dell’impianto presentato risulta carente in alcune sue parti;
– Non è stata presentata la “ticketing policy” e non sono stati individuati i punti vendita dei tagliandi di accesso allo stadio (Task 1) e di stewarding (Task 3)”.
Dunque, carenze che riguardano non solo l’aspetto strutturale, ma anche il piano di viabilità, l’utilizzo dei parcheggi, le aree di filtraggio, gli steward e i punti vendita dei biglietti, punti questi ultimi di competenza della società Acr Messina.
Secondo la Prefettura, non è possibile rafforzare “le misure a garanzie della sicurezza” della partita.
La Commissione di Vigilanza, che si è riunita oggi, ha considerato lo stadio strutturalmente idoneo ma “non può esprimere il proprio parere a causa delle carenze nell’impianto di videosorveglianza”.