“Sono naturalmente con lo spirito accanto a voi e confido nella vostra giusta causa”. Così Andrea Camilleri, lo scrittore che ha dato vita al celebre personaggio del Commissario Montalbano, si rivolge agli attivisti che dal 15 dicembre scorso occupano il Teatro in Fiera ribattezzato Pinelli. Una lettera di solidarietà, sobria quanto affettuosa. Una nota positiva e un valido riconoscimento per gli occupanti del Pinelli, dopo un fine settimana vissuto con l’ansia dello sgombero.
Lo scrittore ricorda con commozione quando nel 1977 fu tra quelli che inaugurò il Teatro in Fiera con lo spettacolo Merli e Malvizi di Biagio Belfiore. La storia “della guerra intestina tra le due opposte fazioni nella Messina del 1600” racconta lo scrittore – “Si volle inaugurare l’attività del teatro proprio con uno spettacolo che riguardasse la storia della città e che fu appositamente scritto per l’occasione. Un impegno sostanziale poiché, non solo si affrontava una prima teatrale ma si trattava anche di inaugurare una struttura nuova con i problemi di rodaggio che questo comportava (illuminotecnica, montaggio e smontaggio etc..), oltre ad essere un allestimento notevole per ricchezza di costumi e scenografia. La compagnia venne formata da Massimo Mollica, all’epoca il numero uno degli attori messinesi. Erano gli anni delle agitazioni studentesche. La sera della prima una folla di studenti contestava l’ingresso del pubblico, formato dall’alta società messinese e dalle autorità, rendendo il passaggio poco agevole e rischioso alle signore in pelliccia. Fortunatamente però il tutto si svolse senza sostanziali incidenti”.
Un vero e proprio tuffo nel passato e nella memoria, ma al di là della nostalgia Camilleri si schiera a favore della lotta attualissima degli attivisti che hanno riaperto dopo diciassette anni lo storico palco del Teatro in Fiera, ancora intatto al contrario della platea abbandonata alla macerie e condannata all’indifferenza.
“Spero che questo movimento di recupero alla comunità di spazi culturali abbandonati si diffonda sempre più in Italia e che una nuova rinascita culturale avvenga, una volta tanto, dal basso” scrive Camilleri, auspicando che protagonisti di questa opera di rinascita siano proprio i lavoratori dello spettacolo e della cultura. Un’importante attestato di solidarietà che arriva cronologicamente dopo l’appoggio del Genio Civile alle istanze sollevate dagli occupanti, che chiedono con forza l’apertura del quartiere fieristico alla città, contro ogni ipotesi di privatizzazione dell’area.
Al Teatro in Fiera e nei locali recentemente riaperti – tra approvazione e scandalo- dell’ex Irrera a Mare continuano intanto le iniziative culturali e sociali che animano i padiglioni fieristici da più di un mese. E gli attivisti lanciano l’Occupay Waterfront, con una manifestazione prevista per sabato 26, a cui parteciperanno i rappresentanti di tutte le vertenze cittadine, tra cui gli orchestrali del Vittorio Emanuele. (Eleonora Corace)