Tutti assolti per non aver commesso il fatto. Ci sono voluti sette anni, ma alla fine hanno vinto loro. I lavoratori dell’Atm, che nel 2008 erano stati denunciati per interruzione di pubblico servizio e che nel 2012 erano stati condannati dal gup Maria Vermiglio, adesso possono brindare ad una sentenza che ha totalmente stravolto l’esito della prima. In 49, tra dipendenti dell’azienda trasporti di via La Farina e sindacalisti, erano stati condannati a una multa di 570 euro, risultato della conversione in pena pecuniaria dei 15 giorni di reclusione previsti dalla pena. Una sentenza che aveva fatto molto discutere perché andava a punire lavoratori che, in preda alla rabbia e alla disperazione, avevano deciso di non restare più in silenzio e di far valere i propri diritti anche a costo di azioni eclatanti. Lo scorso 23 aprile, invece, il giudice monocratico Barbagallo li ha assolti tutti per non aver causato nessuna interruzione di pubblico servizio.
La denuncia era scattata dopo una giornata di protesta e altissima tensione all’interno dell’azienda trasporti. L’accusa per i 49 lavoratori era infatti quella di non aver permesso agli autobus di uscire dal deposito per svolgere il regolare servizio di trasporto. Era il 6 novembre 2008, all’Atm soffiavano venti di bufera, la crisi aziendale si acuiva ogni giorno di più e i lavoratori erano senza stipendi già da due mesi. Bisogna dunque fare un salto nel passato, nell’epoca targata Buzzanca, con Melino Capone come assessore alla Viabilità e Claudio Conte alla guida dell’Atm. La carenza di liquidità aveva iniziato a ritardare ormai ciclicamente il pagamento degli stipendi ai lavoratori e per l’azienda era già iniziato quel lungo cammino che pochi anni dopo l’avrebbe portata a mettere in strada non più di dieci autobus al giorno.
Quella mattina, all’alba, l’esasperazione divenne incontrollabile e quel gruppo di lavoratori diede vita ad una protesta durissima. Occuparono gli ingressi e il piazzale della sede di via La Farina con il chiaro obiettivo di creare disagi e rendere difficile l’uscita dei bus che si preparavano ad iniziare il primo turno. Non mancarono momenti di scontro, anche con quei colleghi che nel frattempo si erano dissociati dalla protesta, inevitabili furono i disservizi che quel giorno subì il trasporto pubblico. L’Atm rimase paralizzata per diverse ore, scattarono le 49 denunce, nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata solo la prima di una lunghissima e intensa stagione di proteste che pochi giorni dopo portò al lungo sciopero di 15 giorni, scandito da cortei, sit-in, mobilitazioni.
Francesca Stornante