Il futuro delle donne in Italia si gioca oggi: torna anche a Messina il movimento “Se non ora quando?”

Domani, domenica 11 dicembre, torna a in piazza, a Roma, il movimento “Se non ora quando?” e in contemporanea anche a Messina dove, a partire dalle ore 17.00 nei locali della Chiesa Valdese di via Laudamo 16, si terrà un’Assemblea aperta al contributo della città.
Nato lo scorso anno su impulso di un gruppo di donne del mondo dell’arte, del giornalismo, del lavoro e della società civile come reazione al degrado della cultura, della politica e dell’immagine della donna, “Se non ora quando” portò in piazza migliaia di persone il 13 febbraio in molte città italiane, raccogliendo per primo la crescente indignazione di una parte del paese, non solo femminile, che non si riconosceva più nel modello politico/culturale dilagante. Anche a Messina, il 13 febbraio scorso, scesero in piazza centinaia di persone che si ritrovarono poi l’8 marzo successivo, in occasione della Giornata internazionale della donna, al cinema “Sala Visconti” per discutere assieme del futuro del Movimento e della condizione e dell’immagine delle donne in Italia e a Messina.
Domani, a quasi un anno di distanza da quel 13 febbraio, il Movimento nazionale che nel frattempo ha continuato la propria attività torna in piazza per chiedere, stavolta, che i provvedimenti contro la crisi non penalizzino ancora una volta le donne e che anzi, si colga questa occasione di cambiamento per rendere l’Italia un paese più paritario. “L’Italia è ancora oggi uno dei Paesi dove più bassa è la presenza di donne nei luoghi decisionali e in politica. Questo si traduce in una mancata rappresentanza politica di una parte del paese, una parte che conta almeno la metà dell’intera popolazione- spiega il Comitato messinese di Se non ora quando-. Analogamente a Messina e provincia dove la percentuale di donne che siede dei consigli comunali e provinciali e alla guida delle imprese è bassissima”.
Se la parola d’ordine del 13 febbraio scorso era Basta al degrado del Paese, quest’anno a Messina il Comitato ritiene che la parola d’ordine per l’assemblea di domenica pomeriggio debba essere Basta al degrado di Messina “Il nostro territorio sta attraversando una fase complicatissima, stretto tra la crisi del paese e una crisi endemica che l’attuale classe dirigente e politica non ha fatto nulla per contrastare. La città sta vivendo un declino che pare inarrestabile- spiegano dal Comitato-. Esattamente come un anno fa abbiamo voluto dire basta al degrado dell’Italia, così oggi pensiamo che sia arrivato il momento di dire Basta al degrado della nostra città. E Domenica mettiamo a disposizione la nostra Assemblea per stilare una Road map per traghettare Messina fuori da questa impasse”.
L’Assemblea è aperta al contributo della società civile, la stessa che era scesa in piazza il 13 febbraio, e prevede la possibilità di intervenire per chi abbia qualcosa di dire e da proporre per -rimanendo sempre nell’ambito degli slogan del movimento nazionale- “rimettere al mondo” Messina e più in generale il Paese.
“Abbiamo pensato di cogliere l’occasione della nuova manifestazione indetta a livello nazionale per manifestare la nostra indignazione per come si sta amministrando questa città e questo territorio, dove vengono cancellati i i collegamenti col resto d’Italia, dove le aziende chiudono per non riaprire, dove la disoccupazione giovanile e femminile ha toccato livelli elevatissimi costringendo i più giovani ad andarsene, dove il territorio frana provocando vittime, nella totale indifferenza della classe dirigente che ci amministra e guida. E abbiamo voluto strutturare questa nostra iniziativa in maniera aperta al contributo di quanti volessero intervenire per dire cosa ritengono indispensabile per ridare dignità, equità e una speranza non solo all’Italia ma soprattutto a Messina”. Sul modello di altre iniziative che si sono tenute nel corso dell’ultimo anno nel nostro Paese, chi vorrà intervenire avrà 5 minuti a disposizione per formulare analisi e proposte che verranno poi raccolte in un documento finale che diverrà il manifesto programmatico di Se Non Ora Quando Messina.