Per Messinambiente è una crisi senza fine. Sono trascorsi appena due mesi dalla protesta selvaggia che a gennaio bloccò la raccolta rifiuti per 48 ore, evidentemente però la situazione non cambia. Oggi è il 23 marzo, i lavoratori avrebbero dovuto ricevere lo stipendio di febbraio entro i primi quindici giorni del mese, ad oggi però nelle loro tasche non è entrato neanche un centesimo. Tra pochi giorni sarà Pasqua e i dipendenti della partecipata temono di passare le feste senza soldi. Per questo hanno deciso di presentarsi oggi a Palazzo Zanca per chiedere direttamente al sindaco Accorinti, al vicesindaco Signorino, all’assessore Ialacqua e alla Ragioneria perché il consueto mandato di pagamento per Messinambiente non è ancora stato sbloccato. Al commissario liquidatore Giovanni Calabrò già venerdì era stato assicurato l’immediato accreditamento delle somme, fino a ieri sera però sui conti della partecipata non è comparso nulla. E così i lavoratori, che ancora una volta si sono sentiti presi in giro, hanno deciso di farsi vedere e sentire. Come ormai accade praticamente ogni mese andranno ad elemosinare i loro stipendi. Dal Comune è stato assicurato il pagamento già questa mattina e dunque nel giro di due giorni dovrebbero avere gli stipendi sui loro conti.I problemi però non finiranno con la liquidazione della fattura a Messinambiente. Questo mese, infatti, il Comune potrà girare alla sua società che gestisce i rifiuti solo 1,2 milioni di euro, a fronte dei 2,3 di cui avrebbe bisogno per l’ordinaria amministrazione. Un budget che basterà a pagare solo gli stipendi, mettendo inevitabilmente a repentaglio i servizi. Nella lista dei pagamenti che Messinambiente deve sostenere però ci sono anche i fornitori che potrebbero chiudere i rubinetti da un momento all’altro. Nei giorni scorsi Calabrò aveva ufficialmente chiesto al sindaco di prendere in mano la questione e affrontare i fornitori che ovviamente hanno iscritto Messinambiente sul libro nero. La crisi attuale dipende dalla mancata approvazione del bilancio di previsione 2015, quindi la responsabilità è tutta nelle mani dell’amministrazione. Le prime conseguenze che si stanno registrando sono sui mezzi, quasi tutti in condizioni vetuste e dunque precarie. In questo momento Messinambiente non può sostenere i costi di officina quindi man mano che i mezzi si guastano restano fermi, causando inevitabili danni al servizio. Al momento, spiega Calabrò, i problemi maggiori di raccolta e pulizia di registrano soprattutto nei mercati e alle isole ecologiche, all’orizzonte però non si intravede nulla di buono. Anzi, l’unica cosa che in questi ultimi giorni si è vista per le strade è solo la spazzatura.
Il consiglio della V circoscrizione ha deciso di riunirsi giovedì mattina a Palazzo Zanca per un consiglio straordinario dedicato solo alla questione rifiuti. Il vicepresidente Franco Laimo denuncia una serie di disagi legati soprattutto allo spostamento dei cassonetti messo in atto da Messinambiente, il commissario liquidatore chiede invece aiuto e collaborazione ai cittadini. Giovedì mattina ci sarà il faccia a faccia.
Francesca Stornante