Politica

Piano città degli immobili a Messina, Gioveni: “Impensabile non parlarne in Consiglio”

MESSINA – Nei giorni scorsi il sindaco Federico Basile e il presidente della Regione siciliana Renato Schifani hanno presentato a Palazzo Zanca il Piano Città degli immobili pubblici di Messina, con cui ci si prepara a una sorta di rivoluzione nella gestione di decine di strutture, tra forti, edifici e aree che passeranno di mano dalla Regione e dal Demanio al Comune. Un progetto ambizioso su cui si è focalizzato il capogruppo di FdI Libero Gioveni, passato all’attacco. Secondo il consigliere comunale, infatti, il piano deve essere discusso in Consiglio “perché è impensabile che per un progetto di così tale portata che muterà le abitudini sociali, economiche e le destinazioni di decine di immobili pubblici della città non venga condiviso con chi la città la rappresenta”.

Gioveni: “Serve un confronto in Consiglio”

Gioveni ha apprezzato la sinergia tra gli enti con la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Regione, Comune e Demanio. Ma il capogruppo ha anche sottolineato: “Sono talmente tanti gli aspetti e i temi da approfondire ma anche i dubbi legati sia ai progetti che alle destinazioni future degli immobili legate alle esigenze del territorio che non si può non dedicare un importante momento istituzionale in Consiglio Comunale con tutte le forze politiche e gli attori di queste imponenti progettualità, per capire, oltre a tempistiche e modalità, se sia tutto realmente fattibile in relazione anche ad alcune specificità dei territori. Giusto per portare un esempio sarà necessario capire se il progetto Ca-Bis possa davvero riguardare anche la baraccopoli di Camaro San Luigi insieme a quella di Bisconte, atteso che le caratteristiche strutturali ed igienico-sanitarie delle casette nelle due zone sono in buona parte differenti e, soprattutto, legate forse a due sensibilità diverse fra le famiglie residenti”.

Gioveni ha proseguito: “Così come per le destinazioni degli immobili (penso per esempio alle caserme) bisognerà tenere conto anche delle intenzioni della Prefettura che, per esempio, per la vicina caserma Gasparro di Bisconte ha già pubblicato un bando per 12 milioni di euro finalizzato alla gestione futura dei servizi di accoglienza e disponibilità ricettizia per 200 migranti per la durata di 2 anni; ma anche in generale sulle destinazioni future delle caserme, così come di altre realtà (ex Sanderson, Real Cittadella ecc.), è ovvio che il Consiglio Comunale e le stesse Circoscrizioni non possono fare da semplici spettatori! Ecco perché già dalla prossima settimana coinvolgendo anche molti miei colleghi che hanno già dimostrato di essere sensibili ai grandi temi per la città, chiederò la convocazione di una seduta straordinaria e aperta del Consiglio Comunale alla presenza, fra gli altri, del sindaco Basile e vicesindaco Mondello, del sub Commissario al Risanamento Scurria e dei Presidenti delle 6 Circoscrizioni”.