“La proposta del dimensionamento scolastico in Sicilia è stata trasmessa al Miur”.
Con queste parole, l’assessore regionale dell’istruzione e della formazione scolastica, Nelli Scilabra, annunciava nella giornata di ieri il nuovo piano della regione Sicilia e dava il via ufficiale alle polemiche che già si susseguivano nell’aria per quella che, da tante parti, veniva definita una proposta irrazionale. Anche la provincia di Messina non è stata risparmiata da questa “irrazionalità”. A farsi portavoce dei disaccordi per quanto riguarda la zona jonica è il consigliere provinciale Matteo Francilia che è subito intervenuto sulla questione perché si trovi una soluzione alternativa alle decisioni avanzate dal nuovo piano. La contestazione riguarda in particolare l’accorpamento dell’Istituto di istruzione secondaria superiore Pugliatti di Taormina con l’Istituto Superiore di Furci Siculo e l’accorpamento del Liceo scientifico statale di Santa Teresa di Riva con l’Istituto di istruzione secondaria di Santa Teresa. La proposta non è piaciuta agli amministratori del territorio jonico che propendono invece a favore dell’aggregazione degli istituti dei comuni limitrofi di Furci e Santa Teresa.
“La soluzione naturale ed ideale a questo problema è sicuramente l’accorpamento tra i licei santateresini e gli istituti tecnici superiori di Furci Siculo – dichiara il consigliere Udc -. In questo modo la riviera jonica potrebbe creare un polo di eccellenza nella formazione sia tecnica che umanistico-scientifica mantenendo al contempo la territorialità delle scelte decisionali e una maggiore correlazione con le aree di provenienza dei giovani”.
Francilia ha chiesto l’aiuto del presidente della provincia Nanni Ricevuto e dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Giuseppe Di Bartolo perché diano una spinta positiva alla richiesta dei sindaci del territorio jonico. L’ultima parola spetta a Palermo, ma di buon auspicio dovrebbero essere le parole della Scilabra che nel suo annuncio di ieri ha assicurato che convocherà i tavoli provinciali per essere vicina alle esigenze territoriali e avere la massima condivisione del nuovo piano.
“Questa vicenda – ha concluso il consigliere provinciale – mi dà l’occasione di ribadire quanto espresso più volte dal Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, ovvero che i centri decisionali devono essere il più vicino possibile ai territori di riferimento così da poter intercettare le istanze e le necessità di chi vive in quei luoghi”. (Giusy Briguglio)