Poco più di un mese fa un gruppo di abitanti di Lipari e Pantelleria protestava a Roma, davanti alla sede del Ministero della Salute, per chiedere la riapertura dei punti nascita nelle loro isole, chiusi da un provvedimento del governo Lombardo. Le donne che si accingevano a portare a termine le gravidanze hanno denunciato difficoltà enormi senza quei punti nascita che costringono le partorienti a raggiungere la terraferma spesso in elicottero, magari molti giorni prima del parto, con spese ingenti anche a carico della stessa Regione. Chiusure stabilite dal piano di razionalizzazione della rete dei punti nascita voluto nel 2010 dall’allora assessore alla Salute Massimo Russo.
Il presidente Crocetta però non ha perso tempo. E la giunta regionale ha risposto a quel piano di razionalizzazione con un piano di ottimizzazione dell’assistenza sanitaria nelle località disagiate siciliane elaborato dall’Assessorato regionale alla Salute retto da Lucia Borsellino. Il progetto prevede mantenimento e la messa in sicurezza dei punti nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte, Nicosia, Mussomeli e della casa di cura Attardi di Santo Stefano di Quisquina che, pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500, presentano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine. Il provvedimento è stato assunto in difformità rispetto alle disposizioni nazionali e contro le previsioni del piano di rientro.
“Al centro del provvedimento – ha detto il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta – il diritto alla salute per i cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia. Per la messa in sicurezza di questi punti nascita saranno previsti modelli organizzativi flessibili e integrati tra ospedale e territorio, anche grazie a una rotazione del personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile e prevedendo inoltre programmi di formazione professionale”.
I Segretari Generali di CISL e UIL Funzioni Pubbliche, Calogero Emanuele Giuseppe Calapai, si soffermano sui benefici che avrà la provincia di Messina che riconquista ben due punti nascita che erano stati soppressi: Lipari e Mistretta. “Tale decisione – dicono i due sindacalisti- va vista come senso di civiltà e responsabilità nei confronti delle popolazioni delle due comunità in quanto viene posto in primo piano la dignità e il rispetto della salute, della donna e del nascituro a diversità del precedente governo regionale, che si è occupato solo di raggiungere l’obiettivo del risparmio di risorse finanziare e quindi operando solo tagli lineari. CISL FP e la UIL FPL, da tempo si sono battuti per il mantenimento dei punti nascita strategici come quelli di Mistretta e Lipari e con diverse note avevano più volte denunciato alla Direzione Generale dell’ASP del tempo ma anche all’Assessorato alla Salute l’assurda decisione di soppressione ma anche la grave carenza medica ed ospedaliera”.
Per i due segretari adesso è necessario che ai vari punti nascita venga assegnato il personale medico, ostetrico ed infermieristico necessario a garantire i Livella Essenziali di Assistenza, per evitare che non diventi solo una scelta meramente politica, ma soprattutto per garantire la sicurezza necessaria che il servizio impone che fino ad oggi, come dichiarato dallo stesso Commissario dell’ASP, è venuta a mancare. (Francesca Stornante)