«La data del 1.ottobre 2009 avrebbe dovuto rappresentare uno spartiacque nella gestione del territorio ma purtroppo cIò non è avvenuto». Esordisce così il segretario cittadino del Pd Giuseppe Grioli alla conferenza stampa di questa mattina convocata per presentare i risultati dello studio, realizzato dall’esperto per le tematiche ambientali del Pd, Saverio Tignino, in merito ai pareri rilasciati dalla commissione incidenza ambientale del comune di Messina. Un argomento importante, il cui valore tuttavia, data la scarsa partecipazione degli altri esponenti del partito, sembra forse non essere stata compresa a pieno. Soprattutto perché secondo i risultati presentati da Tignino la commissione ha rilasciato (da febbraio 2011 ad agosto 2011) pareri favorevoli per la realizzazione di complessi edilizi, lottizzazioni e piani quadro, in aree fortemente antropizzate e dove i problemi legati agli effetti del dissesto idrogeologico o alla mancanza di opere di urbanizzazione primarie sono evidenti. (Torrente Trapani, Sperone, Bordonaro).
«Dai dati – spiega Tignino – emerge come i grandi fabbricati abbiano avuto l’ok della commissione (primo passo nell’iter di richiesta di concessione edilizia) in zona Zps, cioè a Zona a Protezione Speciale, mentre il 50% dei fabbricati rurali sono stati valutati negativamente. Mi chiedo – continua l’esponente del Pd – quale sia il parametro di valutazione adottato dall’organo d’incidenza ambientale anche nell’interpretazione del Piano di Gestione della Zps (approvato il 27 maggio 2010, ndr)». Strumento quest’ultimo sulla cui redazione, effettuata da un Consorzio Ati di Firenze, già incaricato della riperimetrazione della Zps, (passata da 11 a 27 metri quadri ndr), Tignino ritiene debba essere aparto un capitolo a se stante: «Il piano è zeppo di inesattezze, di errori tecnici e materiali che di conseguenza falsano l’utilizzo che invece ne andrebbe fatto: parliamo infatti del Piano di Gestione dei Monti Peloritani, un’area enorme, di circa 50 mila metri quadri, per la precisione 53, che è stata analizzata e suddivisa in poco più di un anno, con tutti le conseguenze che ciò ha determinato,compresa l’esclusione di alcune zone della fascia ionica che richiederebbero invece modalità di tutela particolari» E’ come se ci si trovasse di fronte ad una mancanza di corrispondenza tra territorio e strumenti di gestione, aggravata dall’assenza di una corretta divulgazione, che per il Pd ha come unico risultato la perdita delle opportunità di sviluppo garantite dalla Zps. Tornando invece al lavoro svolto dai componenti della commissione, organo autosospesosi durante la giunta Genovese per l’allora mancata approvazione del Piano di Gestione e l’esistenza di un Prg che prevede un’espansione edilizia sproporzionata rispetto alle esigenze abitative, per il Pd risulta inaccettabile l’approvazione di interventi edilizi ritenuti particolarmente invasivi e di discutibile compatibilità con le norme di salvaguardia ambientale.
Su tale fronte, la palla passa nelle mani dei consiglieri comunali del Partito democratico: «Chiederò la convocazione della commissione in commissione urbanistica – afferma Calabrò – per cercare di fare luce sui lavori fin qui svolti. Il Piano dei Gestione è qualcosa che ci è caduto addosso all’improvviso e anche in tal senso ci siamo impegnati chiedendo ai nostri deputati regionali un incontro presso l’assessorato competente perché se ne ridiscuta. E’ un settore che va regolamento, puntando però ad una rigenerazione dell’esistente e non ad un ulteriore soffocamento edilizio». Posizione condivisa e supportata anche dalle parole Hyerace, consigliere del IV quartiere e responsabile Pd per il decentramento, e dal consigliere Cucinotta, autore proprio qualche giorno fa di un’interrogazione che denunciava la presentazione di un’istanza di concessione nella congestione via del Pozzo – Fondo Galetti, a cui peraltro lo scorso 13 aprile, nonostante i pareri negativi di Genio Civile e sembra anche mobilità, è stata aggiunta una documentazione integrativa.
«Il futuro della città – conclude Grioli – si gioca sulla gestione del territorio. La politica, non solo quella attuale ma anche chi ci ha preceduto, ha commesso degli errori (da capire se più o meno voluti, ndr) di cui deve assumersi la responsabilità, cominciando a determinare delle regole ben precise entro cui muoversi. L’appuntamento di oggi si colloca nella fase iniziale dell’iter di approvazione del nuovo Prg e siamo molto preoccupanti che anche questa volta si possa fare peggio di prima. Ciò va evitato. E’ la pubblica amministrazione – conclude il segretario – a dover indicare l’indirizzare e contenere l’iniziativa privata e non il contrario». Si riuscirà a centrare l’obiettivo? (ELENA DE PASQUALE)