I lavori sono iniziati lunedì. Si conta di finire tutto nel giro di una settimana. Al via gli interventi nella piattaforma di Pace dopo l’ordinanza della vigilia di Pasqua, le polemiche, i tavoli tecnici, il sopralluogo. Arpa, Asp e Provincia la scorsa settimana hanno dato indicazioni precise dopo aver toccato con mano lo stato del sito in cui il Sindaco Accorinti e il segretario generale Le Donne hanno autorizzato lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti per fronteggiare un’emergenza che poteva esplodere in modo serio proprio durante le festività pasquali. In realtà neanche questo provvedimento è bastato per evitare che la città si riempisse di spazzatura, da giorni ormai non si contano più le segnalazioni che arrivano soprattutto dai villaggi e che mostrano condizioni igienico-sanitarie insostenibili. Adesso quell’ordinanza dovrà essere rivista, urgenti soprattutto gli interventi per mettere il sito nelle condizioni di essere utilizzato come area per stoccare i rifiuti. Da lunedì mattina si sta operando sul piazzale, i primi lavori riguardano il ripristino delle pendenze per evitare la dispersione dei liquidi e dell’eventuale percolato che producono i rifiuti. Si sta anche procedendo a riattivare la vasca per il percolato, entro una settimana la piattaforma sarà perfettamente in regola con le prescrizioni di Arpa, Asp e Provincia che hanno dato l’ok allo stoccaggio in via temporanea ma solo se verranno rispettate le condizioni concordate dopo il sopralluogo a Pace della scorsa settimana.
Dalla VI Circoscrizione si leva però un secco no all’utilizzo della piattaforma per ammassare l’immondizia. Un intervento che forse arriva un po’ in ritardo ma che rappresenta i timori e le preoccupazioni dei cittadini che vivono a Pace e nelle zone limitrofe. Il presidente del sesto quartiere Orazio Laganà si dichiara nettamente contrario alle decisioni prese dall’amministrazione e denuncia la totale mancanza di considerazione che in questa vicenda è stata riservata al quartiere. “Per l’ennesima volta il parere della Circoscrizione viene ignorato sulle scelte che riguardano il territorio e su una problematica di fondamentale importanza per la tutela della salute pubblica”. Per Laganà quell’ordinanza non è altro che il via libera a realizzare una discarica a cielo aperto in una zona che invece dovrebbe essere valorizzato per il suo alto patrimonio storico e paesaggistico e ricorda che proprio lì c’è ancora anche la vecchia discarica di Portella Arena. I dubbi del quartiere si fanno sempre più concreti alla luce delle recenti testimonianze fotografiche che mostrano le numerose tonnellate di immondizia accatastate a terra nel sito di Pace. Proprio quelle immagini, secondo Laganà, non fanno altro che confermare il timore di una discarica a cielo aperto dove i rifiuti vengono ammassati senza rispettare le norme di sicurezza. I consiglieri, rammaricati per non essere neanche stati invitati alle ultime riunioni, chiedono con forza chiarimenti e soprattutto il ritiro dell’ordinanza.
A chiedere la sospensione dell’ordinanza è anche il consigliere comunale Daniele Zuccarello che solleva una serie di osservazioni secondo cui quell’ordinanza non può ritenersi valida. Il consigliere dei Progressisti democratici parla di incongruenze e irregolarità e parte dalla considerazione che “la piattaforma di trasferenza non insiste su un’area che sia stata autorizzata per la realizzazione di piattaforma logistica di rifiuti urbani in quanto MessinAmbiente sta avviando il procedimento di richiesta per ottenere l’autorizzazione necessaria”. Secondo Zuccarello si registra poi la disapplicazione o violazione di una parte dell’art. 191 del decreto legislativo 152/2006 a cui l’ordinanza fa riferimento. A non essere rispettato sarebbe il terzo comma che prevede di indicare nelle ordinanze di questo tipo le norme a cui si intende derogare e l’adozione su parere degli organi tecnici o tecnico-sanitari locali, che si esprimono con specifico riferimento alle conseguenze ambientali. Il consigliere sottolinea che invece “non esiste un parere preliminare degli organi tecnici e tecnico-sanitari locali, elemento imprescindibile per l’ammissione dell’ordinanza e, comunque, necessario e fondamentale per gestire uno stato d’emergenza”. Infine per le carenze dell’impianto, Zuccarello ritiene che cosi come è strutturata la piattaforma non viene garantito il rispetto del principio costituzionale del diritto alla tutela della salute e ambiente e per questo chiede il ritiro immediato.
Ma, come più volte abbiamo documentato in questi giorni, la questione rifiuti purtroppo non si ferma solo a Pace. In città è emergenza da nord a sud, sono ancora moltissime le zone in cui la spazzatura non viene raccolta da giorni, in quale caso addirittura da settimane. I mezzi di Messinambiente sono troppo pochi, spesso guasti, andare avanti in queste condizioni è impossibile. La Fp Cgil, alla luce della grave situazione che impone interventi urgenti e mirati al fine di scongiurare incontrollate emergenze sanitarie che si potrebbero venire a creare sul territorio, e per determinare le reali responsabilità di quanto sta accadendo, ha chiesto un incontro urgente al Prefetto Stefano Trotta. Secondo il sindacato la causa principale è la scarsità di risorse che il Comune destina a Messinambiente che non consente un’adeguata manutenzione dei mezzi, situazione che rischia di ricadere sulle spalle dei lavoratori e della cittadinanza che invece non hanno colpe.
L’ennesimo grido allarme arriva anche dal consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo che è tornato a immortalare i cumuli di spazzatura che giacciono da giorni indisturbati sulla statale 113, in particolare a Orto Liuzzo e in località Campanella.
E poi un appello lo vuole lanciare un messinese ai suoi concittadini. “Da quando hanno istituito il servizio di raccolta differenziata, mi reco come ogni bravo cittadino alla postazione di Contesse a portare tutto il vetro e la plastica che raccolgo ogni mese. Di ritorno a casa però mi sono trovato davanti uno spettacolo indecoroso che vorrei condividere con tutti voi. Siamo sulla nuova strada che porta alla chiesa di Bordonaro (vedi foto). Dunque mi chiedo e vi chiedo: vogliamo almeno per una volta fare i cittadini europei, cominciamo ad occuparci del nostro futuro, anzi, del futuro dei nostri figli? Non basta uscire da casa per buttare tutto quello che vogliamo in mezzo ad una strada, la “differenza la facciamo noi”, altrimenti le cose non cambieranno mai, io mi rifiuto di essere ricordato un giorno per quella generazione che butta la monnezza per strada, mi vergogno come un cane!”. E’ questo lo sfogo di un nostro lettore che chiede collaborazione a tutti i messinesi stanchi di passeggiare in mezzo alla spazzatura. Il Comune però dovrà necessariamente decidere cosa fare. La strada è davvero tutta in salita.
Francesca Stornante