Cronaca

Piazza del Popolo, effetto “Arlecchino” e “l’ecomostro”: Restuccia chiede di intervenire

MESSINA – La consigliera comunale di “Basile sindaco di Messina”, Giulia Restuccia, passa all’attacco. Il tema è la riqualificazione di Piazza Lo Sardo, meglio conosciuta come Piazza del Popolo, interessata ormai da settimane da alcuni lavori tanto al centro del piazzale quanto sotto i portici, per riqualificare l’intera area. Ma la consigliera in quota maggioranza non è convinta né del tipo di lavori fin qui effettuati né di altri interventi, non ancora previsti.

Restuccia sui lavori a Piazza Lo Sardo

E da qui la nota protocollata ieri in cui chiede al sindaco Federico Basile e agli assessori Salvatore Mondello e Massimiliano Minutoli di intervenire. Restuccia spiega: “Premesso che l’intervento in corso di esecuzione non è molto qualificante sotto il profilo architettonico, i materiali impiegati (pavimentazione in monostrato vulcanico) sono in forte contrasto con quelli preesistenti (cubetti di porfido, travertino romano e ciglione in pietra lavica) creando un effetto cromatico e geometrico arlecchino, senza tenere in debito conto le lavorazioni eseguite con molta approssimazione, soprattutto sotto i portici, dove sarebbe anche opportuno accertare se le attività moleste, che creano sporcizia e macchie indelebili sul pavimento poroso in monostrato vulcanico, abbiano le opportune autorizzazioni per espletare l’attività”.

“Purtroppo – prosegue – i vari interventi eseguiti dopo la realizzazione della Piazza, che per concezione architettoniche, è una delle più belle piazze della città, hanno snaturato il progetto originario, a cominciare dalla sostituzione dei vecchi lampioni in ghisa, con gli attuali. Vorrei sapere, se l’intervento in corso di esecuzione, ricadente all’interno del piano Borzì, centro storico, abbia ottenuto l’autorizzazione dal competente ufficio della Soprintendenza ai beni culturali”.

“L’ecomostro”

Poi passa a un altro argomento, quello che definisce “ecomostro”: “Tralasciando la natura e la tipologia dell’intervento, che a parere della sottoscritta non rappresenta una soluzione idonea, mi risulta strano che il progetto di riqualificazione, non abbia previsto l’abbattimento di un ‘ecomostro’. Sulla Piazza esiste un vecchio manufatto in muratura, probabilmente un’opera eseguita senza alcuna autorizzazione da parte degli organi competenti, non catastato, che per la sua conformazione e architettura, rappresenta un detrattore visivo, una nota stonata, in una Piazza, che seppur costantemente modificata in peggio, ha ancora ha un valore architettonico notevole”.

Propone Restuccia: “Considerato che il fabbricato non si inquadra nel contesto ambientale, deturpa notevolmente la Piazza, facendo appello alla sua sensibilità, si chiede di voler valutare la possibilità di demolire il manufatto. Contestualmente, va valutata anche la possibilità di poter eliminare i carrellati che ogni attività commerciale ubicata nella Piazza posiziona sotto i portici, creando un ammasso di carrelli con un conseguente impatto visivo disordinato, magari provvedendo a posizionare degli elementi architettonici dove inserire per celare, i contenitori”.