Sfratto rinviato. Scongiura per ben quattro mesi l’eventualità di essere cacciata dall’appartamento in cui vive, nella zona del Santo, un’anziana signora, grazie all’intervento del Movimento per il diritto alla Casa, che questa mattina ha dato vita al terzo picchetto anti-sfratto. Non si può dire si siano dati tregua gli attivisti che, subito dopo il presidio di ieri in un appartamento di Contesse per scongiurare lo sfratto di una famiglia alluvionata, sono accorsi alla richiesta di aiuto che la pensionata ha inoltrato all’Unione Inquilini. La signora, sola, con problemi di salute ed una pensione minima, da due anni si trova in gravi difficoltà economiche, soprattutto per il pagamento della retta d’affitto dell’appartamentino in cui abita, dal momento che due anni fa il governo Monti ha sospeso l’erogazione dei fondi sociali per l’affitto, che riuscivano a dare un aiuto alle persone in situazioni tali da essere costretti a scegliere “tra l’affitto e il mangiare”, come commenta tristemente la Signora. Una storia di ristrettezze finanziarie come se ne raccontano tante, ormai, anche troppe. E a cui il governo nazionale e gli enti locali faticano a dare risposte adeguate.
E se il problema della morosità incolpevole dilaga in tutta la penisola fino a rappresentare un vero e proprio dramma sociale che coinvolge migliaia di cittadini tra giovani, anziani e intere famiglie, anche appartenenti a quello che una volta veniva considerato il “ceto medio”, a Messina, l’emergenza abitativa si interseca con altri livelli di emergenze legati sempre alla casa. Come quelle dei cittadini costretti ancora, dopo decenni di promesse, a vivere nelle baracche, o quella che riguarda molte famiglie vittime dell’alluvione del 2009. Una di queste è la famiglia che ieri ha scongiurato lo sfratto con un altro picchetto indetto dagli attivisti. La storia di questo nucleo familiare è simile a quella di molte altre famiglie di Giampilieri, Scaletta e Altolia, dopo l’alluvione e il primo anno passato in albergo, la famiglia è stata trasferita in un appartamento affittato con un finanziamento della Protezione Civile prima e della Regione poi, ma il finanziamento si è interrotto di colpo e la famiglia, in difficoltà economica e con due disabili, si è ritrovata un’ingiunzione di sfratto per morosità.
Questa mattina, tutto si è svolto con tranquillità e gli stessi attivisti dichiarano di aver avuto modo di dialogare a lungo e pacificamente con l’Ufficiale Giudiziario. Particolarmente soddisfatti del risultato di oggi i membri del Movimento che comprende l’Unione Inquilini, Rifondazione Comunista, il Teatro Pinelli e studenti e semplici cittadini che hanno a loro volta subito lo sfratto e accorrono in solidarietà a chi rischia di avere la stessa sorte.
Prima di inaugurare nella nostra città la pratica dei picchetti anti sfratto – il primo si è svolto il 9 Maggio scorso – il Movimento per la Casa ha supportato l’occupazione dell’ex Scuola Donato di Paradiso, da parte di tre famiglie in emergenza abitativa, il 23 dicembre scorso. Ad oggi, i tre nuclei familiari vivono nei locali della scuola. Il Comune, dopo qualche attrito iniziale, fornisce luce ed acqua.
Già l’autunno scorso l’amministrazione si era fatta portavoce della richiesta del Movimento per il diritto alla Casa di indire un blocco generalizzato degli sfratti, vista la grave emergenza sociale che investe la città – come il resto della nazione – in questo periodo. Per questo, l’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo aveva anche scritto una lettera al Prefetto Stefano Trotta. “Siamo in attesa dell’approvazione del regolamento sulla morosità incolpevole che in questi giorni deve essere discusso da parte della Giunta – spiega Gianmarco Sposito, dell’Unione Inquilini – nel frattempo, continueremo anche attraverso queste pratiche dal basso, a difendere un diritto fondamentale come quello alla casa”.
Eleonora Corace