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Piogge straordinarie mettono sott’acqua il Sahara: le ripercussioni sul clima della Sicilia

In queste settimane stiamo assistendo ad un vero e proprio stravolgimento climatico, con i Paesi dell’area mediterranea che stanno patendo una delle siccità peggiori degli ultimi 50 anni, mentre sul Sahara si sta vivendo una fase di piogge continue ed intense, a seguito dello spostamento verso nord di un ramo della zona di convergenza intertropicale. Un evento che potrebbe essere considerato di portata secolare se si guarda all’estensione dell’area interessata.

Questa circostanza solleva anche alcune domande, ad esempio se una tale rarità nel comportamento atmosferico inizierà a cessare di essere tale in futuro, e se incursioni tropicali come questa avranno conseguenze sul clima in Sicilia.

Per provare a rispondere a questa domanda, spieghiamo innanzitutto cosa sono la già citata ITCZ e anche la cella Hadley dell’emisfero settentrionale, per poi commentare quali cambiamenti si cominciano a osservare e come potrebbero influenzare la regione del Mediterraneo.

Convergenza Intertropicale

L’ITCZ è una fascia di bassa pressione situata attorno all’equatore, dove convergono gli alisei di entrambi gli emisferi. Grazie ai grandi apporti di umidità dovuti a questa convergenza e all’elevata insolazione, in questa zona della Terra si sviluppano enormi temporali, che caratterizzano il clima di questa zona.

L’ITCZ si trova principalmente a sud dell’equatore durante l’inverno settentrionale e a nord durante l’estate. Questa fluttuazione stagionale, insieme all’effetto Coriolis, dovuto alla rotazione terrestre è responsabile del cambiamento che avviene nel regime dei monsoni, che differisce a seconda del periodo dell’anno.

Le grandi sollevazioni d’aria tropicale attivano le due cellule di Hadley (una in ciascun emisfero). Queste celle di circolazione atmosferica trasportano una grande quantità di calore e umidità verso le latitudini più elevate, con il loro ramo discendente situato verso i 30º di latitudine, dove si trova la fascia dei grandi anticicloni subtropicali.

Espansione delle celle di Hadley e spostamento della ITCZ

A causa di questa connessione tra le celle di Hadley e l’ITCZ, qualsiasi cambiamento che si verifica nella prima porterà ad un cambiamento nella seconda. La variabilità naturale del comportamento atmosferico fa sì che questi cambiamenti nel comportamento di entrambi non siano gli stessi ogni anno. Se fino ad oggi il principale modulatore di questo cambio stagionale era il sole, da qualche tempo il riscaldamento globale sta acquistando sempre più peso.

L’IPCC, nel suo Sesto ed ultimo Rapporto (AR6, 2021) attribuisce un elevato livello di fiducia all’espansione verso le alte latitudini della cella di Hadley, indicando che per il caso particolare della cellula situata nell’emisfero settentrionale, questa espansione e movimento verso il nord è stata osservata fin dal 1980.

Questo aumento di latitudine porta ad un maggior numero di incursioni del getto subtropicale nella zona temperata (medie latitudini), aumentando di conseguenza le interazioni tra questo getto e il getto polare. Questa circostanza si rifletterà in diversi cambiamenti nei diversi modelli meteorologici, sia nella zona subtropicale che alle medie latitudini.

L’area d’influenza delle alte pressioni subtropicali si sposterà più a nord (a sud nell’emisfero australe), il che implica un aumento dei periodi di tempo secco e soleggiato, nonché di siccità, da noi in Sicilia, così come in Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Turchia.

Conseguenze per la Sicilia

Vengono pubblicati sempre più studi che certificano che questi cambiamenti aumenteranno nei prossimi decenni. Uno pubblicato un paio di mesi fa prevedeva uno spostamento verso nord delle piogge tropicali legato all’ITCZ, che darà origine ad episodi come quello previsto per questo settembre. Negli ultimi quindici anni è stata osservata un’espansione delle fasce di aridità (dovuta alla già citata espansione delle cellule di Hadley) in regioni come il Mediterraneo, l’Australia meridionale e la California.

Il suddetto studio, pubblicato sulla rivista Nature Geoscience , conferma l’estensione dell’area di influenza tropicale, che in Sicilia può avere due principali conseguenze. La subtropicalizzazione del clima in questa area geografica è un fatto che comincia già ad essere confermato.

Come accennato, sono più frequenti condizioni di siccità e periodi di siccità di lunga durata, nonché episodi di pioggia intensa, che finora erano più tipici delle zone tropicali e subtropicali. Tutto indica che il processo di cambiamento avviato (forzato dal riscaldamento globale) andrà oltre in futuro. Il fatto di convivere sempre più a lungo con siccità, caldo estremo e irregolarità delle precipitazioni, oltre a renderci difficile l’adattamento a queste nuove condizioni, renderà difficili anche numerose attività, in gran parte influenzate dalla componente meteorologica e climatica, rischiando di avere pesantissime ripercussioni economiche e sociale.