MESSINA- La Waterpolo Messina si aggiudica il primo round della battaglia legale contro il Comune.
La società di pallanuoto presieduta da Felice Genovese, che da anni gestisce la piscina Cappuccini, ha ottenuto dal Tar di Catania la sospensiva delle determine dirigenziali con cui il Comune, proprietario dell’impianto, aveva disposto dapprima la risoluzione per inadempimento del contratto di transazione e successivamente la riconsegna dell’immobile.
La decisione di Palazzo Zanca era scaturita pochi giorni dopo il crollo del tetto della piscina coperta.
Secondo il tribunale amministrativo “il ricorso appare fondato laddove evidenzia l’errata applicazione della clausola risolutiva contenuta nell’art. 10 della transazione, atteso che la dichiarata risoluzione della concessione non è stata preceduta dal previsto incontro finalizzato a verificare se e quali poste creditorie residuassero ancora a beneficio del Comune, e se quindi residuasse a carico dell’associazione ricorrente l’obbligo di corrispondere canoni di locazione per l’anno 2019; Ritenuto sussistente il pregiudizio lamentato”.
In pratica, gli amministratori di Palazzo Zanca hanno proceduto alla risoluzione anticipata del contratto di transazione senza prima convocare i rappresentanti della Waterpolo per quantificare in maniera chiara eventuali debiti a carico della stessa nei confronti del Comune.
I giudici amministrativi danno ragione alla Waterpolo ma si riservano comunque di entrare nel merito del ricorso, “salvi gli ulteriori provvedimenti che l’amministrazione vorrà adottare dopo aver rispettato il passaggio procedimentale che appare essere stato omesso”.
In altre parole, il Comune- che lo scorso 12 Settembre non si è presentato all’udienza – potrebbe rendere legittimi gli atti convocando la società di Felice Genovese e mettendo nero su bianco l’entità delle somme che avrebbe dovuto incassare ma non ha incassato.