PLATÌ (RC) – L’episodio del portone del Municipio dato alle fiamme a Platì, piccolo centro aspromontano della Locride, è duramente stigmatizzato dal sindaco Rosario Sergi e dal presidente del Consiglio comunale Paolo Ferrara.
In una nota congiunta, i due amministratori platiesi censurano il «vile atto vandalico intimidatorio» e ipotizzano possa incarnare un «vano tentativo di fermare l’Amministrazione e il Consiglio comunale che, con forza e sinergia, hanno iniziato un interessante percorso di rivalutazione del territorio a difesa della legalità, contro la ‘ndrangheta, per garantire giustizia. Rifiutiamo e condanniamo con fermezza la stravagante strategia occulta d’incitare all’odio e di disprezzare la nostra terra». Di qui, per usare le parole del primo cittadino Sergi, il disprezzo verso ignoti teppisti che «tentano anche di danneggiare la dignità della nostra comunità», ma anche la solidarietà del Prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani, prontissimo ieri dopo l’atto intimidatorio notturno a convocare il Cosp (Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica), presente fra gli altri il sindaco metropolitano facente funzioni Carmelo Versace.
E per i prossimi giorni è annunciata una convocazione urgente del Consiglio comunale di Platì in seduta straordinaria.
E anche il Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – che pure, su ben altro versante, quello del contrasto al Coronavirus, non ha esitato a disporre per il centro locrideo la “zona rossa” in ragione del mix tra pochissimi vaccinati e nuovo focolaio, come peraltro aveva preannunciato – in un tweet fa presente: «La Regione Calabria è solidale e vicina a tutta la comunità di Platì e al sindaco del Comune reggino, Rosario Sergi, vittime di una vile e gravissima intimidazione. Che l’impegno contro la ‘ndrangheta vada avanti senza tentennamenti: vincerà lo Stato – evidenzia il Governatore calabrese –, vinceranno le persone perbene».