MESSINA – Mille alberi per ettaro. Una piccola Amazzonia nel cuore dei territori messinesi. La chiamano forestazione urbana ed extraurbana. L’obiettivo è un’inversione di tendenza nel segno del verde e consiste nel piantare almeno 6,6 milioni di alberi. Territori da rigenerare grazie al polmone della natura. Sono otto i progetti ammessi a finanziamento per l’annualità 2022 e riguardano i Comuni di Messina, Alì, San Marco d’Alunzio, Oliveri, Librizzi, Castroreale, Santa Lucia del Mela, Motta Camastra, nell’ambito del Piano nazionale per la ripresa e resilienza.
I progetti sono stati approvati dal Mite, ministero della Trasizione ecologica, con decreto direttoriale del 19 agosto, e sono targati Città metropolitana di Messina.
Il ministero aveva pubblicato l’avviso pubblico lo scorso 30 marzo per la presentazione di un intervento di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nelle Città metropolitane, da finanziare nel quadro del Pnrr. Una tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Da qui uno schema di convenzione tra Città metropolitana e gli otto Comuni: un progetto promosso dal commissario Leonardo Santoro (nella foto a sinistra) e, il 21 settembre, approvato, con decreto sindacale, dal sindaco metropolitano Federico Basile (nella foto a destra) per dare attuazione agli interventi. Entro trenta giorni vanno presentati i progetti esecutivi per procedere poi alle gare d’appalto.
Con decreto del commissario straordinario, con i poteri del sindaco metropolitano, lo scorso 22 aprile, veniva nominato l’architetto Roberto Siracusano, dirigente reggente della V direzione Ambiente e Pianificazione della Città metropolitana di Messina, come responsabile unico del procedimento.
L’obiettivo principale degli interventi di forestazione consiste, come già annunciato, nella messa a dimora di almeno 6,6 milioni di alberi (1.000 alberi per ettaro), individuando le specie coerenti con la vegetazione naturale potenziale. Il principio da utilizzare è “l’albero giusto nel posto giusto in termini ecologici, biogeografici, eco regionali e di risposta alle diverse esigenze ambientali per ciascuna area metropolitana”, si legge nel decreto. E altro dettaglio significativo: per cinque anni saranno finanziati dai fondi europei i lavori di manutenzione, fornendo possibilità di lavoro a centinaia di operai in un territorio segnato da non pochi problemi economici.
Di conseguenza, il progetto ha una doppia ricaduta: un effetto ambientale, per la biosfera, su Messina e provincia, e uno economico, con una manutenzione che necessita di persone che se ne prendano cura a livello lavorativo.
Non solo Camaro. Chi conosce il patrimonio storico di Pezzolo, il cosiddetto “Burgensatico“, 200 ettari di verde spesso ignorati dai messinesi? Per 60 ettari, a Pezzolo, saranno impiantati alberi, nell’ambito del progetto. Nel secondo dopoguerra, il “Burgensatico” era gestito dalla Forestale e, dopo trent’anni, è tornato al Comune. Ma solo grazie agli studi dei professori Salvatore Tignino e Paolo Turiaco si è conosciuto questo tesoro nel segno della natura. Lo studio fu affidato dalla Giunta comunale, con una delibera, nel 1981.
I progetti sono stati ammessi al finanziamento con i seguenti importi: