sanità

Policlinico, riflettori sul direttore sanitario Levita: ha i requisiti richiesti?

Durante il governo regionale Crocetta le polemiche nel mondo della sanità furono legate al curriculum dell’ex dg del Papardo ( e poi manager del Policlinico) Michele Vullo. Adesso, con il governo Musumeci, a finire sotto i riflettori è il curriculum del neo direttore sanitario del Policlinico Antonino Levita (nominato il 20 giugno). A presentare un’interrogazione all’assessore regionale alla sanità Ruggero Razza è il deputato regionale Claudio Fava che esprime dubbi in merito al possesso dei requisiti richiesti da parte del manager.

Il deputato ricorda la normativa in materia che prevede “che per la nomina a direttore sanitario il candidato debba essere in possesso di opportuni requisiti, tra i quali lo svolgimento per la durata di almeno cinque anni di attività di direzione tecnico-sanitaria in enti o strutture sanitarie, pubbliche o private, di media o grande dimensione con qualifica dirigenziale e diretta responsabilità delle risorse umane, finanziarie e strumentali, con riguardo a strutture complesse”.

Fava facendo riferimento a notizie stampa rileva come nei confronti di Levita venga ipotizzata la mancanza del requisito dei 5 anni di esperienza in attività di direzione tecnico-sanitaria, mancanza per la quale il 30 maggio del 2014 venne escluso dalla commissione esaminatrice. Successivamente, a seguito di controdeduzioni e ad un sopravvenuto parere del 23 luglio 2014, acquisito dall’Ufficio Legislativo e Legale della Regione Sicilia, il dottor Levita è stato inserito nell’elenco degli idonei alla nomina di direttori sanitari riconsiderando il periodo ricoperto con la qualifica di dirigente medico presso l’Ospedale Psichiatrico giudiziario di Barcellona P.G.

L’esponente dell’opposizione all’Ars si chiede quindi, se prima della nomina a direttore sanitario del Policlinico l’assessorato abbia svolto accertamenti e se non vi possano invece essere elementi tali da richiedere un intervento sulla procedura seguita.

La questione sollevata da Fava è analoga a quella che ha caratterizzato negli anni scorsi la querelle su Vullo e che finì all’attenzione della Regione, della Procura e della Commissione antimafia dell’Ars (all’epoca presieduta da Musumeci ed oggi da Fava).

R. Br.