Dopo le dichiarazioni contrastanti avute in questi giorni tra il segretario nazionale Bersani , il deputato Europeo Rita Borsellino ed altri esponenti regionali e nazionali tra cui citiamo anche il nome di Veltroni e Franceschini, oggi, il Partito democratico di Sicilia ufficializza l’apertura a Raffaele Lombardo ma solo per definire e approvare le riforme.
Priorita’ assolutala riorganizzazione del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Il via libera è arrivato a conclusione dell’assemblea del partito che si è riunita ieri all’Astoria Palace di Palermo. Ma nonostante la larghissima maggioranza conquistata dall’unico ordine del giorno presentato – se n’è fatto carico il segretario Giuseppe Lupo – la decisione di aprire a Lombardo è stata molto sofferta.
Il segretario chiudendo l’assemblea, solo che per una -mera dimenticanza- ,ha omesso di citare il passaggio in base al quale il Pd deve impegnarsi a verificare e costruire le condizioni -per realizzare insieme le riforme in grado di affrontare le emergenze-, laddove con -insieme- si intende di concerto con Lombardo e la sua neonata coalizione di minoranza che vede il governatore autonomista alleato unicamente del Pdl Sicilia di Gianfranco Miccichè.
Questa omissione non è piaciuta al capogruppo all’Ars Antonello Cracolici (fra i primi sostenitori del dialogo con Lombardo) che ha chiesto chiarimenti.
Un quarto d’ora dopo, Lupo ha riproposto il testo alla platea declamando chiaramente la frase omessa nella prima lettura.
Deciso, l’intervento dell’eurodeputata, eletta nel Pd ma non iscritta al partito, ieri è stata ospite a Roma dell’assemblea costituente di Sinistra e libertà. E da quel palcoscenico si è così rivolta al Pd: -Il Partito democratico guardi a sinistra per costruire l’alternativa a Lombardo e Berlusconi – ha detto la Borsellino – Non esistono inciuci utili, perché il Pd e le forze di centrosinistra nulla hanno a che spartire con Dell’Utri, Miccichè e Lombardo-.
Scettici sulla collaborazione con il governatore sono anche numerosi dirigenti del Pd: da Angelo Capodicasa a Vladimiro Crisafulli, da Giovanni Burtone a Luca Spataro, da Tonino Russo a Giuseppe Bruno. -Lombardo ci ha già fregati alle politiche quando, per qualche deputato in più e chissà per cosa altro ancora, all’ultimo momento si è alleato con Berlusconi-, ha detto dal palco Capodicasa.
Ma l’ordine del giorno è passato comunque grazie a una larghissima maggioranza. Su 210 delegati hanno votato contro appena in tre e soltanto uno si è astenuto.
Davanti a questi numeri Lupo esprime tutta la sua soddisfazione: -L’assemblea – conclude il segretario – ha dato quella straordinaria prova di unità che i nostri elettori si aspettavano per affrontare al meglio la crisi politica, economica e sociale che attraversa la Sicilia.
L’elezione della direzione regionale e il prossimo svolgimento dei congressi comunali e provinciali – aggiunge – rafforzeranno l’azione politica del Pd siciliano. Per definire le priorità e il merito delle riforme e degli interventi che proporremo al governo regionale per affrontare le emergenze economiche e sociali della Sicilia, avvieremo una serie di incontri con le parti sociali e sul territorio-.