L’Ars gioca col fuoco, i lavori della finanziaria proseguono a rilento: si cerca un accordo

Non approvare la finanziaria entro oggi e dunque rischiare lo scioglimento dell’Ars è un’eventualità a cui nessuno pensa, perché a nessuno conviene. Lo abbiamo scritto più volte e ancora una volta lo ribadiamo. Ma a Palazzo dei Normanni si gioca col fuoco. Ieri sono stati approvati solo 32 degli oltre 120 articoli “zavorrati” da migliaia di emendamenti. Oggi, alla ripresa dei lavori, il vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo, che ieri si è alternato per tutto il giorno con Francesco Cascio, ha sospeso la seduta per “motivi tecnici”. In realtà si lavora ad un accordo su un maxi emendamento dell’esecutivo che inglobi molti degli altri emendamenti e consenta così di accelerare i lavori.

Attorno a sala d’Ercole, intanto, cresce la tensione. Nella tarda serata di ieri, i deputati di Sala d’Ercole sono stati costretti a lasciare Palazzo dei Normanni “scortati” dalla Polizia per la protesta dei precari e dei disoccupati che hanno manifestato per tutto il pomeriggio per chiedere la stabilizzazione del posto di lavoro. A questo proposito l’Ars ha approvato un emendamento che svincola dal patto di stabilità le stabilizzazioni negli enti locali: atto che sembrerebbe agevolare, risorse dei comuni permettendo, alla stabilizzazione di oltre 20 mila persone. Altra norma importante approvata ieri, quella sul credito d’imposta, le misure, cioè, che intervengono in sostegno delle imprese che si impegnano a compiere nuove assunzioni. La tensione si è registrata anche all’interno dell’aula, con momenti di protesta nei confronti di Cateno De Luca (che ha avuto anche un malore) per i suoi continui interventi: molti degli emendamenti presentati, infatti, portano la sua firma.