C’è un silenzio assordante, nei Palazzi cittadini. Al Comune c’è il vuoto, istituzionale e non, colmato solo parzialmente dal commissario Sinatra, mentre alla Provincia regna il solito stand-by in attesa delle elezioni primaverili. Ma soprattutto, dopo le dichiarazioni che si sono inseguite nelle prime settimane post-sentenza del Cga, tra annunci roboanti e vari botta e risposta, tutto tace sul fronte campagna elettorale. In qualche modo il centrosinistra si è espresso, con Francantonio Genovese che, seguendo il motto delle primarie «sono democratico perciò decido io», si è esposto proponendo la sua ricandidatura. Antonio Saitta ha un po’ frenato, dicendo che comunque il centrosinistra a Messina non è solo Genovese, ma di fatto dietro l’ex sindaco c’è qualcosa di molto simile al vuoto. Il centrodestra, dal canto suo, continua a non avere una linea comune. In particolare Forza Italia ha fatto la voce grossa schierando in campo Francesco Stagno D’Alcontres, mentre gli altri partiti della coalizione hanno nicchiato. Giuseppe Buzzanca ha chiesto espressamente le primarie, annusando forse che per An ci sarebbe stato poco spazio, e Gianpiero D’Alia dal canto suo ha accettato di buon grado, mettendo sul piatto il nome del suo “pupillo- Giovanni Ardizzone. Tutto questo nel giro di pochi giorni. Poi più nulla, in concomitanza dell’arrivo in città del commissario Sinatra, nominato dall’assessore Colianni che, ricordiamolo, è uomo Mpa, partito che anch’esso vuol dire la sua. L’ultima “notizia- riguarda la disponibilità espressa da Francesco Rizzo per correre come uomo di An alle primarie. I giovani del partito di Fini si stanno già muovendo in questo senso, chiedendo una svolta generazionale e soprattutto spiegando come debbano essere i cittadini, e non le segreterie dei partiti, a dare il responso sui nomi da presentare. Lo stesso Buzzanca, però, nonostante sia il “padre- dell’idea delle primarie nel centrodestra, ha smorzato i toni. Come operare lo dovranno stabilire i partiti della coalizione insieme e di comune accordo, mentre i candidati li deciderà il partito stesso. Punto. Dunque bocce ferme, fino a quando non si sa, anche perché la partita, essendoci in ballo anche le province di Catania e Palermo, si gioca a livello regionale.
Gli unici a muoversi e ad esporsi sono i giovani. Dopo il successo del primo corso di formazione politica organizzato da Udc Giovani a Terrasini tra il 23 e il 28 ottobre, stamani i gruppi giovanili del centrodestra hanno presentato a Palazzo Zanca una sorta di “manifesto- che mette in comune forze, idee e prospettive. L’obiettivo “non dichiarato- è quello di ottenere, finalmente, una presenza forte sia in consiglio comunale che in quello provinciale, cosa che è mancata nelle ultime tornate elettorali. E’ nato così il Coordinamento cittadino “Giovani del centrodestra-, presentato da Francesco Rella (coordinatore Azione Giovani), Giuseppe Certo (responsabile F.orza Italia Giovani), Marco Mangano (commissario giovani UDC) e Gaetano Maiolino (resposabile giovani MPA). Loro una comunione d’intenti l’hanno trovata. Quando toccherà ai “grandi-?