Confronto tra i dirigenti della Provincia sui progetti da inserire nei Pist

Questa mattina, presso la stanza dell’assessore provinciale alla Pianificazione strategica, Michele Bisignano, si è tenuta una riunione operativa sui Pist, Piani Integrati di Sviluppo Territoriale, strumenti di attuazione su scala territoriale per la definizione di modelli di sviluppo strategici riguardanti aree riunite in coalizioni, definite dagli obiettivi operativi del Po-Fesr 2007-2013, e specificatamente l’asse VI, quella che si occupa di “Sviluppo Urbano Sostenibile”.

Riunione resasi necessaria in considerazione della presenza della Provincia regionale in tutte e quattro le coalizioni locali (Tirrenica, jonica, nebrodi, Messina città), quale componente del -soggetto rappresentante-, per verificare lo stato di attuazione delle procedure previste per la presentazione di eventuali ipotesi progettuali individuate dai vari dipartimenti dell’ente, non solo per l’asse VI, ma anche per il cosìdetto Multiasse. A fare da cornice la proroga dei termini per la presentazione dei progetti stessi, concessa dalla Regione Siciliana fino al prossimo 15 aprile. Da qui l’esigenza di fare un punto della situazione interna, un confronto con i vari dirigenti dell’ente, molti dei quali hanno partecipato.

«Abbiamo appurato che all’interno delle singole strutture vi sono i progetti, che verranno girati ai singoli Pist territoriali per l’analisi, l’eventuale approvazione e l’inserimento nel piano – ha affermato Bisignano -. Si è parlato di posticipare ulteriormente questa prima scadenza (15 aprile ndr) ma dubito che ciò possa avvenire. L’altra tappa importante è prevista per il prossimo 30 giugno, data entro la quale bisognerà inviare i “progetti maturi”, cioè quelli definitivi». L’assessore, al quale da qualche settimana è stata attribuita la delega alla pianificazione strategica, ha sottolineato l’importanza che questa fase dovrebbe assumere per tutte le unità di palazzo dei Leoni, che dovrebbero il più organicamente possibile collaborare. In tal senso, qualcuno avrebbe anche storto il naso circa il contributo poco incisivo dell’ufficio che dovrebbe occuparsi esclusivamente di politiche comunitarie.