Il consiglio provinciale e il sindaco Passalacqua: quasi quattro ore per il Casinò di Taormina

Il consiglio provinciale e il comune di Taormina insieme per il Casinò. E’ quanto emerso dalla seduta odierna del civico consesso, durante la quale si è discusso proprio di una mozione sulle sale da gioco presentata dai gruppi Udc e Il Centro con D’Alia e alla quale ha partecipato il sindaco della “perla jonica- Mauro Passalacqua.

Una battaglia che a palazzo Dei Leoni si è intestato il consigliere Matteo Francilia, primo firmatario della mozione e primo a prendere la parola per spiegarne i contenuti e illustrare le motivazioni che hanno portato alla stesura della stessa. Motivazioni di carattere turistico, sociale ed economico, che non possono essere messe da parte per logiche politiche e ‘nordistiche’.

“Non vogliamo essere filiale di Venezia – rivela. Taormina ha i mezzi e i meriti per avere quello che le spetta di diritto. Dico in queste sede che sono pronto ad incatenarmi davanti al Parlamento, perché siamo stanchi di essere presi in giro da coloro che pensano di prendere a pesci in faccia i siciliani e fare finta di niente. Stanno insultando la nostra intelligenza con le ‘scuse’ che inventano-.

Per questo l’obiettivo è quello di impegnare il Presidente Ricevuto a farsi carico della questione e svolgere ogni attività utile affinché il Parlamento Italiano e l’Assemblea Regionale Siciliana per quanto di rispettiva competenza, provvedano all’emanazione di una legge organica per la disciplina del diritto all’esercizio delle attività delle case da gioco.

Il presidente del consiglio Salvino Fiore sospende per cinque minuti i lavori e da spazio al sindaco Passalacqua. Il primo cittadino taorminese spiega brevemente la storia della casa da gioco esistente negli anni novanta nel centro jonico, passando poi all’attuale status del progetto di riapertura del casinò. “Dal 2002 l’amministrazione locale ripropone con forza questa volontà. Bisogna capire se c’è però l’intenzione politica in altre sedi, verificare ad esempio se esponenti parlamentari hanno interessi nei casinò del nord. Gli appelli al rischio riciclaggio del denaro sporco o alla questione morale, lasciano il tempo che trovano. Ci sono aspetti che spieghiamo da cinque anni e che sono nettamente più reali di quelle utilizzate come pretesto e per screditare la nostra regione. Sono tanti i possibili risvolti per la comunità locale, per quanto riguarda l’aspetto occupazionale, la valorizzazione del patrimonio artistico o l’organizzazione di spettacoli di grande richiamo. Oggi dopo i vari tentativi sembra si cominci a respirare un’aria nuova. Ma dobbiamo essere determinati e da questo punto di vista mi danno sollievo le prese di posizione del presidente della regione Lombardo-.

Man mano si susseguono gli interventi in aula, che si prolungheranno per quasi quattro ore. Summa (Il Centro con D’Alia) auspica la crescita di pari passo con un porto turistico, mentre Galluzzo ha cercato di portare l’attenzione anche sul suo comprensorio, suonando, come spesso capita, la carica politica: “Il consiglio non ha affrontato questi temi solo oggi. Il 12/01/05 era stata presenta una mozione firmata da Passaniti che invitava l’allora presidente ad impegnarsi per un casinò nelle Isole Eolie. In quel caso abbiamo inserito anche la casa da gioco di Taormina, quindi oggi ritengo che allo stesso modo vada fatto un discorso complessivo-. Il consigliere di Barcellona riporta delle dichiarazioni di Ricevuto, che rimanda a Lombardo la “competenza- di stimolare il governo. “Brucia che ci siano voli dalla Sicilia per Malta per andare a giocare – continua. Parlano di malaffare? Ma le agenzie di scommesse che sono? I bingo? Si pongono ora questo tipo di problemi. Il problema è che la Sicilia e la nostra provincia si basa sul turismo, e Lombardo deve fare quello che tutti desideriamo che faccia, così come il governo nazionale. Siamo d’accordo con la posizione del presidente, perché non vogliamo favori, vogliamo ciò che ci spetta. Gli autonomisti di quest’aula devono dirlo al loro presidente. Sono autonomisti? Lo dimostrino, altrimenti si scrivino ‘costola della vecchia democrazia che non c’è più’ e che si chiama così per prendere voti-.

Passano in rassegna Branca e Lombardo della Gioventù, Passaniti e Parisi del Pdl, Italiano e Gugliotta del Pd. La replica dell’assalto agli autonomisti di Galluzzo arriva da Bartolotta, che ironicamente dichiara che dopo 43 anni finalmente si è trovato un responsabile di tutti i problemi: Lombardo. “Ricordiamoci che la competenza è statale per le case da gioco-, precisa. Intervento a cui farà eco quello di Cerreti (sempre Mpa). Galluzzo risponde: “Io non ho assunto una posizione nei confronti dell’Mpa, ma ho riportato una posizione di Ricevuto che noi condividiamo-. Ancora qualche minuto di polemica tra i due, mentre il momento del voto si avvicina. Ma prima Andaloro(Rifondazione) vuole puntare l’attenzione sul rischio di dipendenza che può provocare il gioco, sollecitando lo sviluppo del turismo attraverso metodi diversi. Ma non è ancora finita perché prima di esprimere i pareri l’aula ascolta l’assessore Bisignano: “Quello del casinò è un elemento simbolico nei confronti di una politica che nel corso dei decenni ha penalizzato talune zone della nostra regione. Noi pensiamo al Casinò in un quadro più ampio di sviluppo-.

Il presidente Fiore sta per dare il via al momento che tutti aspettano, ma ancora c’è spazio per la dichiarazione di voto di Andaloro, la cui conclusione viene accompagnata da un impetuoso applauso. Dei trenta presenti ventinove votano -favorevole-, mentre uno si astiene, Andaloro appunto. L’aula approva e poco dopo vota il rinvio a mercoledì prossimo alle 16:30.