Disabilità: continua la pioggia dei contributi regionali

Fra ripetute contorsioni di bilancio, fra manovra correttiva 2009 e finanziaria 2010, all’Assemblea Regionale Siciliana rispunta la “tabella H”, con 40 milioni di contributi “a pioggia” ad Enti ed Associazioni.

Essa contiene una grande varietà di soggetti, fra i quali Enti ed Associazioni che, a vario titolo, si occupano della disabilità. E questo solleva molte perplessità, sia di metodo sia di merito.

Sul metodo occorre rilevare come si tratti di erogazioni di pubblico denaro, il cui utilizzo, anche da parte di privati, non dovrebbe esser fatto senza applicare norme di pubblica evidenza. Inoltre, sempre perché si tratta di pubbliche risorse, i soggetti beneficiari dovrebbero rendicontarne l’utilizzo. Accade tutto ciò ? Se la risposta è positiva, l’Assessorato Regionale al Bilancio , in applicazione del generale principio della trasparenza dell’attività della Pubblica Amministrazione, dovrebbe darne notizia ai cittadini, ad esempio utilizzando il proprio sito Internet.

Quanto sopra per evitare che queste somme siano preda delle voraci fauci di “professionisti della disabilità”, tanti e numerosi dalle nostre parti.

Proprio così, tanti e numerosi, perché, e qui passiamo al merito, è da troppo poco tempo entrata in vigore la “Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità” , e precisamente nel maggio 2008, per poterne vedere importanti risultati positivi.

La Convenzione (e qui è citato testualmente Matteo Scianchi, “La terza nazione del mondo – I disabili fra pregiudizi e realtà”, editore Feltrinelli) «E’ uno strumento che nasce dall’allarmante constatazione della negazione dei diritti umani, delle forme della discriminazione e di esclusione, che subiscono le persone disabili».

Ed ancora «Le disposizioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche, i dispositivi e i programmi per l’integrazione, l’inserimento lavorativo e sociale non sono per nulla applicati in modo sistematico. Le politiche sociosanitarie sono ancora fortemente strutturate in base ad una logica che privilegia l’assistenza ».

In soldoni non è questo, ossia quello del puro assistenzialismo, il modo giusto di spendere soldi per i disabili ed esso finisce per favorire, appunto, altri soggetti che disabili magari non sono, quelli che Leonardo Sciascia avrebbe chiamato i “Professionisti della disabilità”.

Le aspettative dei cittadini dall’azione del Governatore Raffaele Lombardo e dalle novità, che egli stà a fatica introducendo nell’attività amministrativa regionale, sono tantissime ; perché tantissime sono le loro giuste esigenze, che aspettano una risposta efficace e concreta.

Sulla disabilità serve proprio un cambio di rotta, un nuovo modo di utilizzo delle risorse della Regione : non minori risorse, bensì un incisivo ed efficace utilizzo di quelle disposte.

E che si riesca una volta per tutte a neutralizzare i “professionisti della disabilità”. Non sarà facile, ma abbiamo il dovere, nel senso kantiano del termine, di provarci.