Prima l’emergenza lavoro, poi tutto il resto. Dopo la petizione dei lavoratori dell’Ato3, anche Nino Carreri, consigliere comunale di Risorgimento Messinese, lancia l’allarme sulla crisi occupazionale che attraversa Messina, chiedendo di limitare al massimo spese inutili dirottando i fondi sulle vere urgenze della città.
Carreri evidenzia come «lo scollamento tra Amministrazione e Consiglio comunale determini una palese confusione sulla gestione dei servizi, affidati alla volontà di poche persone, che produce esclusivamente insoddisfazione. Insoddisfatti sono i cittadini fruitori del servizio che si lamentano attraverso la voce delle diverse associazioni ed insoddisfatti sono quei lavoratori che da anni sono costretti a sbarcare il lunario con stipendi da fame nell’illusione propinata da gente senza scrupoli di una facile sistemazione».
«Proprio questo aspetto sociologico – aggiunge – spesso comporta una esasperazione dei rapporti e induce i malcapitati delusi ai pensieri più estremi, davanti ai quali anche chi si impegna giornalmente alla soluzione dei problemi rimane senza parole. Leggere negli “occhi della disperazione” il gesto estremo, mente qualcuno pensa alle mostre o ai musei se non alle speculazioni edilizie o ai progetti di finanza mette nell’animo un profondo disagio davanti al quale non si può restare inermi».
«La richiesta al sindaco è d’obbligo: bisogna affrontare le emergenze sociali ed in modo particolare l’emergenza lavoro. Se i soldi non bastano ed è anche questo il vero problema, basterebbe impegnarsi a spenderli per le cose necessarie e non per quelle futili. In quest’ottica il “controllo” esercitato dal consiglio nella sua interezza può essere utile a tutta l’amministrazione. Proviamo a cambiare “registro” – conclude Carreri – lanciando appelli che includano tutte le forze politiche e sociali affinchè si possa continuare a parlare di speranza per questa città, diversamente è meglio rassegnarsi e lasciare spazio ad altri interlocutori».