Mentre a Copenaghen si discute di clima e i governi “battibeccano” sulle misure da intraprendere, in Sicilia un’occasione per dare una sterzata al campo delle energie rinnovabili c’è. La individua e la suggerisce al Comune di Messina il consigliere comunale del Pdl Antonio Fazio, che sul fotovoltaico era già intervenuto in passato. La grande occasione è la seguente: il 14 dicembre scorso è stato pubblicato sul sito dell’assessorato all’Industria della Regione Siciliana il bando per la concessione delle agevolazioni agli Enti locali ed altri Soggetti pubblici previsti dalle leggi, in attuazione del P.O. FESR 2007/2013, inerenti le “azioni di sostegno alla produzione pubblica di energia da fonti rinnovabili, all’incremento dell’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni climalteranti”. Un bando, spiega Fazio, che disciplina le procedure per la richiesta e per l’erogazione del contributo pubblico stanziato allo scopo, con una serie di agevolazioni alle quali possono accedere vari enti pubblici. Le tipologie progettuali ammesse sono: eolica, solare, biomassa, idroelettrica, geotermica, efficienza energetica, cogenerazione, gestione energetica.
In totale, per questa voce, è stato stanziata una somma pari a 60 milioni di euro: i singoli investimenti potranno essere finanziati fino all’80 per cento e la domanda potrà essere presentata entro 150 giorni dalla pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale. Secondo Fazio «il Comune di Messina potrebbe presentare domanda per la realizzazione, in particolare, di impianti fotovoltaici ed impianti di solare termico». Questo perché, continua il consigliere comunale, sono questi i due sistemi che presentano notevoli vantaggi. Il fotovoltaico si contraddistingue per «la modularità, le esigenze di manutenzione ridotte (dovute all’assenza di parti in movimento), la semplicità d’utilizzo, e, soprattutto, un impatto ambientale estremamente basso, dovuto semplicemente all’occupazione di superficie», il tutto accompagnato ad una «ben evidente riduzione dei costi di energia elettrica». Sarebbe dunque chiara, secondo Fazio, «una ricaduta benefica sia sotto il profilo economico che sotto il profilo ambientale con impianti fotovoltaici che potrebbero essere sfruttati i tetti di Palazzo Zanca, del Palazzo Satellite, dell’Autoparco».
Non è da meno il solare termico, per il quale i benefici maggiori sono determinati «dal risparmio energetico non solo rispetto agli impianti elettrici ma anche rispetto agli impianti a metano, abbattendosi, di conseguenza, le emissioni di anidride carbonica». Se si pensa che l’unico difetto di entrambi i sistemi, l’alto costo iniziale, verrebbe finanziato per l’80 per cento dalla Regione, si capisce come il Comune avrebbe solo di che guadagnare da un investimento del genere.
Peraltro che l’Amministrazione avesse l’intenzione di “buttarsi” sulle energie alternative è provato dal fatto che nel Triennale opere pubbliche era stata inserita una proposta della società Sun Lights per la “messa in opera e temporanea gestione di impianti fotovoltaici negli edifici pubblici gestiti, mediante il sistema di finanziamento tramite terzi”, prevedendone come fonte di attuazione il project-financing. Una proposta che a suo tempo fu “cassata” per via di un emendamento presentato proprio da Fazio, il quale riteneva «inopportuno ricorrere, per tali opere, all’istituto del project financing, ritenendo più confacente ricorrere a finanziamenti pubblici (fondi europei in particolare), traendo così interamente, in favore del Comune di Messina, i benefici del “conto energia”». Il bando della Regione cade a fagiolo, come si suol dire, e rappresenta un’occasione da sfruttare. Il Comune dovrebbe, a questo punto, solo presentare la domanda e, se sarà necessario, «predisporre una delibera di modifica del Piano Triennale Opere Pubbliche, inserendo tutti i vari progetti per i quali si richiede il finanziamento, preso atto che il congruo termine di 150 giorni fornisce ampi margini temporali di manovra».