Non c'è sintonia sul Bilancio, a Furci Siculo, tra Consiglio comunale e Giunta. In particolare, tra maggioranza ed organo esecutivo. Le criticità emerse sullo strumento finanziario in sede di Commissione e di conferenza dei capigruppo hanno avuto strascichi in aula, ieri sera, che hanno portato al rinvio dell'approvazione del rendiconto per l'anno 2014 a data da destinarsi. La minoranza aveva sollevato una serie di perplessità e chiesto chiarimenti sulle voci inerenti l' Imu e i proventi da contravvenzioni e dismissioni. E poi ci sarebbero dei debiti che ad avviso della maggioranza si potevano configurare come fuori Bilancio ma ad avviso del sindaco non sono “assolutamente tali”.
Approvati i verbali della seduta precedente il consigliere Santino Settimo, nella qualità di capogruppo di maggioranza, ha proposto il rinvio dell'argomento, in attesa di un parere integrativo del revisore dei conti chiesto nella mattinata di ieri e che non è arrivato in tempo. Il sindaco parla di “eccesso di zelo”, evidenziando che le problematiche emerse in Commissione “sono state ampiamente sviscerate e pertanto non ci sarebbe stato motivo di rinviare. Il parere che sarebbe dovuto arrivare entro l’ora della riunione, legato ad una nota mia e della ragioniera Ferrara in merito alla criticità non andava ad incidere l’impalcatura del Bilancio sul quale, va sottolineato, il parere del revisore è positivo. Il rinvio – aggiunge Foti – non comporterà nulla. Ritengo che la delibera sia questa e questa rimarrà anche fra qualche giorno”.
Parliamo di uno strumento finanziario che si chiude con un avanzo di amministrazione pari a 200mila euro. Sul rinvio il voto è stato unanime (era assente solo il consigliere di opposizione Pietro Trimarchi). “Ci siamo associati alla richiesta di trattare il Consuntivo in altra riunione – ha spiegato il capogruppo di minoranza, Francesco Rigano – in quanto le risposte dell’Amministrazione ai nostri interrogativi non sono state esaustive. Ritengo che si possa valutare ad ampio raggio il parere del revisore sull'ulteriore questione che è stata sollevata”.
Carmelo Caspanello