Gestione dell’Acqua. Il consiglio provinciale approva mozione contro la privatizzazione

Stamane il Consiglio provinciale ha approvato la mozione presentata dal consigliere provinciale e capogruppo Udc-Centro con D’Alia, Matteo Francilia e sottoscritta dal consigliere provinciale del Pd, Pippo Rao, contro la privatizzazione della gestione delle risorse idriche nella Regione siciliana. L’approvazione della mozione arriva a pochi giorni dalla nomina, da parte dell’assemblea dei sindaci, del Collegio dei Revisori dei Conti della società d’ambito, ponendo la parola fine su un “blocco” amministrativo/finanziario lungo ormai anni. Con questo passaggio infatti, si potrà adesso approvare i bilanci “fermi” da cinque anni e cominciare a porre la basi per un cambiamento strutturale dell’organismo mirato alla competitività e alla qualità del servizio.

Il prossimo passo sarà l’approvazione dello statuto per la nuova società che dovrà occuparsi del servizio. Per la gestione, l’ipotesi profilata dall’Amministrazione, va in direzione di una società in house, spa a gestione pubblica, sulle -ceneri- della Messina Acque (nella quale dovrebbero essere integrate società come Amam e altre che operano nei singoli distretti). Questione legata anche all’indirizzo che ha voluto dare in consiglio approvando al mozione di Francilia. «Alla luce dell’esperienza determinata dalla gestione integrata di altri servizi – ha commentato il consigliere della zona jonica al termine della votazione in aula – vi è motivo di ritenere che le caratteristiche e l’utilità dell’acqua non consentono l’assoggettamento della risorsa idrica ad un regime di gestione privatistica».

Nella mozione il consigliere Matteo Francilia ha evidenziato l’importanza dell’acqua quale bene naturale di tutta la collettività, risorsa insostituibile e necessaria per la vita dell’uomo ed è per questo che, a suo parere, la risorsa idrica non può essere oggetto di speculazione politica ed economica. «La Provincia regionale – ha concluso il capogruppo – è l’Ente che coordina e presiede l’Assemblea dei sindaci, costituita in convenzione dell’A.T.O. Idrico n. 3 della Regione Sicilia. Pertanto esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della mozione che impegna il presidente della Provincia regionale, Nanni Ricevuto, a farsi promotore, presso il Governo regionale, per la riforma della legislazione vigente in materia di gestione delle risorse idriche e che venga, inoltre sancita la natura pubblica delle risorse idriche nella nostra Regione e conseguentemente affermata la gestione pubblica dell’acqua in Sicilia».

Conflitto con il Decreto Ronchi? Chiarito qualche giorno fa dall’assessore provinciale alle Partecipate, Michele Bisignano: «Quella della privatizzazione obbligatoria fissata dal Decreto Ronchi è una bufala – ha affermato il componente della giunta Ricevuto -. La legge parla di affidamento a società miste e permette deroghe per aree con caratteristiche particolari dal punto di vista territoriale o gestionale. Stiamo preparando una relazione che dovrà essere inviata all’Authority». In tal senso l’assemblea darà mandato al presidente Ricevuto per avviare le procedure ad evidenza pubblica per la nomina di un esperto che possa dare un contributo per la presentazione della domanda, mirata a capire se la gestione in house è un’ipotesi è percorribile.

MOZIONE SULLA SOPPRESSIONE DELLE FERMATE NELLA TRATTA FERROVIARIA MESSINA-PALERMO. In Consiglio Provinciale è stata votata all’unanimità anche la mozione unificata presentata dai Consiglieri Cerreti, Muscarello, Princiotta, Francilia ed altri, che impegna il Presidente della Provincia regionale di Messina Giovanni Ricevuto ad intervenire presso il Presidente della Regione siciliana, l’Assessore Regionale ai trasporti ed il Direttore del trasporto regionale di Trenitalia S.P.A., affinché la decisione della suddetta società di sopprimere la maggior parte delle fermate nella tratta Messina – Palermo, venga evitato, mantenendo l’offerta oraria dei treni attuata sino al 14 Dicembre 2009 nel comune di Oliveri e negli altri Comuni della provincia tirrenica di Messina, o in ogni caso fornendo il servizio negli orari utili al quieto vivere sociale e lavorativo dei pendolari del territorio messinese. Nello stesso documento è stato richiesto all’Amministrazione di intervenire, con il supporto della deputazione Regionale e Nazionale, presso RFI per avere contezza sull’eventuale distrazione delle somme previste per lavori di manutenzione della tratta Giampilieri–Fiumefreddo, per scongiurare la realizzazione del Piano di Dismissione nell’area dello Stretto e per convocare un tavolo tecnico con i vertici delle Ferrovie, finalizzato all’analisi dello spostamento della suddetta tratta ferroviaria a monte per salvaguardare lo sviluppo economico, sociale ed artigianale dei Comuni della Provincia jonica. Pertanto la decisione di inviare il documento approvati oggi, a tutti i sindaci dei 108 comuni della provincia messinese.

MOZIONE SU RISCHIO OCCUPAZIONALE PER EVENTUALE CHIUSURA ENTE SVILUPPO AGRICOLO. Da diversi giorni l’annunciata soppressione dell’ESA, Ente di Sviluppo Agricolo a far data dal 31/12/2009, prevista nel disegno di legge “Manovra correttiva per l’esercizio finanziario 2009”, a firma dell’assessore Di Mauro, ha inevitabilmente creato un grave stato di agitazione per i lavoratori -tecnici, amministrativi e trattoristi- che operano nell’ente. Dal 1 gennaio 2010, dopo decenni di vita, dovrebbe quindi scomparire in Sicilia l’Ente di Sviluppo Agricolo, a differenza delle altre Regioni italiane nelle quali, invece, è stato rilanciato. Conseguenza inevitabile sarà la perdita di lavoro per i 530 lavoratori precari della Sicilia di cui 46 nella provincia di Messina, (lavoratori “stagionali” del Centro Meccanizzazione Agricola di Barcellona Pozzo di Gotto) i quali anche se occupati in modo precario, resterebbero in tal modo senza alcuna speranza futura occupazionale. La chiusura dell’Esa non comporterà alcun risparmio per le casse regionali, così come affermato dallo stesso Presidente in carica, dott. Roberto Materia, il quale ha fatto presente che: “La chiusura dell’Esa non comporterà alcun risparmio per la Regione poichè, i 23 mln di euro dalla stessa assegnati insieme agli 11,6 mln di euro per la campagna di meccanizzazione agricola, vengono utilizzati esclusivamente per il pagamento delle spese correnti dell’Ente (stipendi, contributi, tfr, tasse, utenze, funzionamento), pertanto, la soppressione non porterà a minori spese per il bilancio regionale”. Inoltre, lo stesso Ente che si vuol chiudere ha avuto approvato dalla Giunta Regionale di Governo il bilancio previsionale 2008 con un sostanziale pareggio di bilancio. Per questo il consiglio ha chiesto al Presidente della Provincia di attivarsi al più presto al fine di tutelare la situazione occupazionale dei cittadini della nostra Provincia, oltre a rendersi portavoce, presso l’Assemblea Regionale, degli interessi legati alla sopravvivenza dell’Ente, poiché nei territori della provincia i benefici apportati dall’ESA agli imprenditori agricoli e piccoli coltivatori messinesi risultano di fondamentale importanza ai fini di un maggiore sviluppo agricolo locale, attraverso l’aumento della produzione, qualità e cura del territorio. La mozione è stata proposta da Branca, Natoli, Galluzzo e Tonino Calabrò.