La notizia, secondo la quale l’Amministrazione comunale di Giardini Naxos sta aspettando con ansia l’invio (da parte del Dipartimento Territorio e Ambiente di Palermo) del parere Via-Vas per concludere definitivamente l’iter progettuale necessario per la realizzazione del nuovo porto turistico, è arrivata già da tempo nel centro rivierasco. Ma i nuovi risvolti nella vicenda giudiziaria, che vede implicata la Tecnis S.p.a. (ovvero l’impresa edile che dovrebbe costruire l’approdo e che adesso è al centro di attività investigative da parte del Ros di Catania) in odor di Mafia (anche se ancora è da verificare), stanno portando associazioni politiche, ambientaliste e gruppi culturali naxioti ad ostentare ancora una volta critiche e preoccupazioni proprio al riguardo. Tutti ad eccezione della locale sezione del movimento politico “Noi con Salvini”, rappresentato nell’area del Taorminese da Massimo Adonia, che nelle scorse ore ha stilato un comunicato nel quale avverte il sindaco Nello Lo Turco “di non farsi influenzare da chi, alle scorse elezioni, non è stato capace di imporsi come alternativa al paese e di continuare ad insistere con il progetto di riqualificazione dell’area portuale”.
Osservazioni, queste, riferite soprattutto al gruppo giardinese “Agorà” che, per il portavoce dell’estrema destra naxiota, “sta giocando con il futuro di centinaia di cittadini giardinesi che devono avere un porto turistico per stare al passo con i tempi”. “Innumerevoli strutture ricettive non riescono più ad andare avanti e molte di queste rischiano di chiudere o di non essere affittate – ha scritto Adonia -. Per questo motivo bisogna puntare sul nuovo porto che rivaluterebbe di molto gli immobili di un cittadina, per il momento in crisi e tartassata da molteplici tasse da versare nelle casse di Palazzo dei Naxioti, così come imposto dal governo Renzi”. Una situazione che – secondo i vertici di “Noi con Salvini” – si sta facendo difficile anche per i lavoratori del settore della pesca che, nel corso degli ultimi anni, hanno dovuto far fronte anche ai danni procurati dal maltempo.
“Un porto a Giardini – ha fatto sapere ancora Adonia – potrebbe evitare ai pescatori un viaggio in meno nel vicino attracco di Riposto.Molti di loro ad oggi trasportano le proprie imbarcazioni proprio qui e la realizzazione di un approdo a Schisò risolverebbe i disagi. Pertanto basta agli spot e alle solite retoriche degli ambientalisti che creano solo danni”. Per Adonia e compagni, dunque, bisogna andare avanti e “l’unico nèo – conclude – resta la vicenda giudiziaria in cui è coinvolta la Tecnis, anche se il commissario straordinario della ditta ha annunciato che intende portare lo stesso a compimento l’opera”. Una decisione che sta dando una sicurezza in più ai salviniani, intenzionati ad appoggiare l’attuale Amministrazione comunale nei prossimi mesi.
Enrico Scandurra