Un binomio che sembra difficile da coniugare, secondo il consigliere della terza circoscrizione Libero Gioveni, quello tram-sicurezza. La riflessione del rappresentante del Pd trae spunto da quanto verificatosi ieri mattina al centauro investito da una carrozza del tram. L’autista del mezzo pubblico si è improvvisamente ritrovato di fronte l’incauto motociclista che per accorciare il tragitto ha pensato bene di prendere uno scorciatoia attraversando i binari di viale San Martino quasi all’incrocio con via Santa Cecilia.
Un episodio che, non si può fare meno di sottolinearlo, più che avere a che fare con il binomio tram-sicurezza, deve piuttosto fare i conti con l’indisciplina dei conducenti dei ciclomotori che in certi casi, inutile negarlo, alla guida dei loro mezzi sembrano sentirsi i “padroni della strada”. Per recuperare qualche secondo sfrecciano alla destra ed alla sinistra delle macchine senza che si riesca a rendersene conto e, sempre per guadagnare del tempo, commettono infrazioni dalla conseguenze spesso tragiche. Fortunatamente non in questo caso.
Di tutt’altro avviso il rappresentante del Pd secondo cui, aldilà delle responsabilità del centauro, l’incidente di ieri non è che il risultato della mancata messa in sicurezza delle corsie riservate al passaggio del tram. «Il fatto che l’incidente di ieri sia stato accidentale o, per così dire, quasi….”cercato”, non significa che si possa abbassare la guardia, soprattutto se si tiene a mente l’ultimo tragico incidente mortale causato dal tram, il 15 febbraio del 2007 – afferma Gioveni – A sei anni dall’inaugurazione della tramvia persistono ancora pochi margini di sicurezza lungo il percorso ferrato».
Il consigliere delle terza circoscrizione sottolinea come siano diversi i punti a rischio sui complessivi 7,7 km di linea a doppio binario, privi di barriere di protezione o scarsamente illuminati, così come diversi sono i tratti pieni di insidie (cespugli, alberature) che ostruiscono il passaggio. «A ciò si aggiungono – afferma Gioveni – gli allagamenti che dopo violenti acquazzoni di creano in diverse parti della tramvia».
(foto Dino Sturiale)